IL CANE PASTORE TURKMENO
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13/05/2012 - STORIE VERE SUI CANI DA GUARDIA (Video 21)



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Alabai detto ''BEN”: ..un cane degno di copertina!

Sulla bellezza di Ben non credo di avere alcun merito, intanto perché non è mio figlio ma di Burka, poi sinceramente fu Mauro a sceglierlo fra due soggetti che gli proposi a suo tempo, promettendogli che avrebbero avuto entrambi un buon istinto alla guardia.

Mauro mi disse che uno dei due cuccioli aveva le orecchie un po troppo lunghe e penzolanti e gli sembrava un cane da caccia, mentre l’altro gli piaceva molto di più e, dopo averci dormito sopra una notte, scelse lui.

Evidentemente se allora Mauro scelse Ben, oggi diventato così bello, è perché mise a frutto la sua esperienza di Grande cinotecnico qual è, ed ebbe ragione: Ben oggi è uno dei soggetti più gradevoli morfologicamente che io abbia prodotto nella mia carriera di allevatore rivolto prevalentemente ai cani da lavoro!

 

Quel giorno Mauro era stato ingaggiato in Lombardia come giudice di gara ad un raduno di cani da presa, mentre mia moglie aveva organizzato di andare al mare in Liguria con tutta la famiglia. Ricordo che quella domenica, per accontentarli tutti, pulii e diedi da mangiare ai cani molto presto la mattina, poi partii per portare la famiglia al mare, tornai nuovamente a casa, caricai il cucciolo e raggiunsi Mauro sul luogo di gara per la consegna, poi ripartii ancora da laggiù per scendere in Liguria tanto da recuperare la famiglia e viaggiai ancora per ritornare a casa rientrando la sera. Infine risistemai i cani e finalmente la giornata era finita!

E chi mi conosce, sa benissimo che non farei mai tutta questa fatica per denaro. Avevo veramente piacere di dare un mio cucciolo ad un veterano cinofilo ed esperto d’altri tempi come Mauro Salvador e quindi mi passai un’intera domenica d’estate in auto, tra l’altro sudato fradicio, poiché il condizionatore d’aria pensò bene di crearmi seri problemi proprio quel giorno. Credo però che ne valse la pena, infatti successivamente Mauro mi gratificò con due prefazioni dei miei libri e molte ore trascorse in buona compagnia a parlare di cani. A volte i nostri punti di vista sono divergenti e sapendo entrambe che siamo testardi, passiamo con indifferenza al discorso successivo per evitare che la discussione diventi troppo accesa, e questo credo segno di buona amicizia.

 

L’emozione che io provo nel vedere un cane da pastore che custodisce il suo gregge, anche “brutto e spelacchiato” con o senza carattere, è praticamente inspiegabile. Ma questo non solo nei pascoli dell’Asia centrale, spesso d’estate, quando vado in “astinenza”, mi basta anche solo salire sulle mie montagne ad incontrare gli stessi pastori di sempre con i loro meticci, ..e mi sento già meglio.

Ultimamente anche i lupi mi fanno lo stesso effetto, quei due “poveretti” che vivono rinchiusi nella recinzione del centro “Uomini e lupi” vicino a casa mia, li avrò già visitati mille volte ed ogni volta che viene a trovarmi un amico gli propongo di andare nuovamente laggiù.

 

Forse anche questo sarà genetica, mio nonno paterno era un cacciatore di pelli e visse la sua vita allo “stato brado”, fra una guerra e l’altra, in queste montagne dove attualmente risiedo, mentre mia nonna paterna era una pastora, anche lei di un paesino poco lontano da qui, imparò a leggere e scrivere solo quando mio padre iniziò ad andare alla scuola elementare.

Me la ricordo ancora che, ridendo a crepapelle, mi diceva spesso in dialetto piemontese: “Sai Ezio, tua nonna non ha mai imparato né a leggere né a scrivere da bambina, perché i libri glieli mangiò la capra!”.

Mi piacerebbe rivederla ancora una volta, era molto simile a certe anziane che incontro ancora oggi in alcuni pascoli medio-asiatici. Sempre vestita di nero, forse in lutto per mio nonno che se n’era andato dopo una lunga paralisi, con un grembiale sporco legato sulla vita, un foulard nero in testa e le zoccole nei piedi, sia d’estate che d’inverno. Non ricordo di averla mai vista con le scarpe nemmeno il giorno di Natale.

 

Mauro invece, il Grande Mauro Salvador che ha insegnato a mezz’Italia come dovrebbe essere il vero Bull Dog (sicuramente diverso da quanto presentato nelle esposizioni cinofile), vedo che solo quando parla dei suoi attuali cani da presa “maiorchini”, gli brillano veramente gli occhi! Quello è un filone che ha nel sangue fin da ragazzo e non credo potrà mai abbandonarlo.

A lui appassiona molto il cane addestrato dall’uomo per svolgere una mansione specifica. Il Pastore dell’Asia centrale, nel bene e nel male, è invece l’esatto contrario, un “re” degli spiriti liberi, di tarda maturazione e che vuole vivere secondo i suoi istinti primari fregandosene di tutti (…ed è forse per questo che io lo adoro, ci assomigliamo molto!), poco disposto a farsi manipolare e gestire con troppo rigore, come sono io.

 

Ben sarà anche molto buono con i nipoti, infinitamente affettuoso con la moglie Marinella, farà anche un ottimo servizio di guardia, dritto sugli arti e veramente bello morfologicamente (e di questo Mauro ne è orgoglioso), ma non so fino a che punto potrà mai rubargli il cuore.

 

Io lo avevo chiamato “Alabai” perché era di più colori ma Mauro, forse ispirandosi al gladiatore Ben-Hur, mi comunicò che gli avrebbe cambiato nome. Trovammo allora un compromesso fra “orsi” che abitano in due foreste all’estremità del Nord-Italia: questo figlio di Burka x Zar, si sarebbe chiamato Alabai “detto Ben”, e così ci fu pace per sempre!

 

A dire il vero, forse un po’ nauseato dalla passata esperienza di molossoidi ipertipici e visto che aveva ormai deciso di buttarsi in questa una nuova esperienza, lo avrebbe preferito più simile al padre Zar, ovvero con corporatura ancora più snella e muso più lupoide ma, in questa razza e con la selezione che faccio io, non è mai così facile fare delle previsioni accettabili sulla morfologia.

La stessa cosa, ma inversa,  capitò anche con sua sorella Kiva, fino ad un anno pareva presentare una testa molto più importante di altri per poi invece venire ad assomigliare molto al padre nella sua maturità, con un muso piuttosto allungato.

 

Rividi Ben ad un anno e la sua struttura mi fece capire chiaramente come avrei voluto la morfologia ideale del mio futuro cane da selezionare, né più piccolo e né più grande di così. Tant’è vero che decisi di scegliere proprio lui come immagine di copertina per mio secondo libro: “Il pastore dell’Asia centrale - La mia selezione della guardia”.

Già allora trovai quel cucciolone molto elegante nelle sue proporzioni, ancora molto infantile ma comunque con carattere determinato. In quell’occasione feci anche una prova sul suo carattere e mi accorsi che il “motore” non gli mancava sicuramente, non appena si accorse che era in difficoltà tirò fuori la sua autentica genetica di vero guardiano, capace di difendersi senza mezzi termini anche senza il padrone vicino.

 

L’ho rivisto pochi giorni fa, in occasione di una mia trasferta in Friuli, adesso Ben ha tre anni e, dopo un delizioso pranzo in compagnia preparato dalla moglie di Mauro, ho provato a testare la sua reazione nei confronti dell’estraneo.

Ben era chiuso in un recinto, accessibile solo da un prato esterno alla proprietà, pieno di erbacce e fango, io ho dovuto indossare gli stivali di Mauro almeno cinque numeri superiori al mio piede e con la tragicomica difficoltà di districarmi fra rovi che mi impigliavano, terreno paludoso in cui sprofondavo e con in mano la mia solita macchina fotografica, mi sono avvicinato al suo recinto.

 

Nonostante Ben non sia il solo “grande capo” di tutta quella proprietà, come invece desidererebbe, essendo un cane da pastore protettore di greggi e non abbia una femmina della sua razza “imbrancata” con lui, la reazione nei miei confronti non è sicuramente stata di generosa ospitalità.

Ovviamente era quanto mi aspettavo, viceversa non credo l’avrei mai pubblicato sulla  copertina del mio libro.

La morfologia di Ben è già molto interessate ma, come anche il suo carattere, subirà ancora ulteriori trasformazioni.

Nel cane  da pastore, nonostante a 3 sia si ottenga già il raggiungimento delle sue proporzioni definitive come del carattere di massima, il processo di maturazione prosegue e le qualità continuano ad arrivare.

La determinazione che ha oggi il mio Taleban nel fare la guardia, praticamente trema dall’ira solo nel vedere un estraneo di fronte al suo recinto, l’ha raggiunta solo dopo i 5 anni.

 

Quando parlo con alcuni esperti cinofili, come ad esempio il grande Salvatore Fontana, uno dei pochi campioni del mondo in discipline cinofile che l’Italia possa tutt’ora vantare, sono soliti obiettare: “Ma uno non può aspettare 3-4 anni prima che il cane faccia la guardia come si deve, un Grigione o un Malinois, se c’è l’ha nel sangue, da già ottimi risultati dopo il primo anno!”

 

Ed io li capisco benissimo, loro sono abituati a lavorare con cani sportivi, molto nevrili, super addestrati e che a comando farebbero qualsiasi cosa (procedimento impossibile con un mio pastore dell’Asia centrale), ma per produrre una certa quantità di soggetti da guardia non ci si può basare solo su qualche eccezione di qeulle tipologie che nasce già con l’istinto indiopendente della guardia e dove spesso la garanzia di massima affidabilità in famiglia di questi “pezzi unici” non è poi sempre così scontata.

 

Io conosco quella tipologia di cani molto reattivi, li ho anche visti al lavoro e non metto in dubbio che possano mordere l’ intruso forse anche più forte di un mio Pastore dell’Asia centrale, ma posso garantirvi che il cane da pastore guardiano di pecore è veramente unico come “amico” di famiglia.

Il mio Skorpion che comunque già a un anno mordeva senza troppi scrupoli chiunque entrasse nella nostra proprietà, oltre a giocare tutt’ora con il gatto di casa, continua ad essere il “bamboloccio” delle mie figlie, compresa la più grande che vive a Torino e lo incontra meno di due volte al mese.

 

La caratteristica lenta maturazione del cane da pastore è proprio il segreto della sua grande affidabilità con la famiglia che lo ospita.

Io posso produrre infinite testimonianze di famiglie che hanno cresciuto con un successo un mio cane, senza possedere la minima esperienza cinofila e aver mai fatto un’ora di addestramento comportamentale.

Il cane da pastore, se rispettato nella sua indole indipendente, non tenterà mai di sopra valere su un bimbo piccolo, né tanto meno afferrarlo per predazione come capita invece spesso con cani lupoidi più spinti che a volte riproducono in modo esasperato la loro genetica dei cani “toccatori”, ovvero di morsicatori di bestiame.

Il buon cane da gregge invece, grazie alla sua millenaria selezione che fecero meticolosamente i pastori, non sceglie mai di aggredire un soggetto del suo gregge, anche se indisciplinato. Semmai si limita a spaventarlo con un ringhio.

 

Viceversa, parlando di efficienza pratica, è proprio di un mio caro amico, un cane lupoide, super addestrato quotidianamente all’attacco sportivo che, durante una rapina nella sua gioielleria, non mosse un’unghia in quanto patì sensibilmente il panico del proprietario che non era sicuramente rilassato come fra gli amici del campo d’addestramento. Oggi lo ha addestrato ad attaccare chiunque entri in quel negozio e quindi è costretto a rinchiuderlo ogni volta come faccio io con i miei cani.

La gente non può continuare a pensare che il cane completamente dipendente dai comandi dell’uomo, saprà poi cavarsela quando sarà necessario ragionare con la sua testa. Questa è pura fantasia!

 

Ma oltre a tutte queste comprensibili partigianerie fra appassionati, spesso oggetto d’infinite discussioni, ci vuole anche grande amore per il cane che si possiede in giardino e tornando all’amico Mauro, non so quanta passione possa riservare in particolare per il suo Ben, ma una cosa è certa, per la cinofilia in genere ne ha ancora tantissima, basti ammirare le pareti della sua bella villa immersa nel verde, totalmente tappezzata di immagini di cani.

Mauro ha ancora conservato la voglia di stare per ore a discutere, come un “giovanotto” e senza tregua, dei nostri amici quadrupedi che tengono da sempre un posto molto importante nella nostra esistenza. E in quei momenti, tutto il resto passa di secondaria importanza!

 

Cliccare QUI per vedere il filmato di BEN.

 

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