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08/04/2014 - AKAY : …l'origine di una grande passione!



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Avrei anche potuto intitolare questo articolo:

“Se è vero che la potenza di un cane si vede dal collo, AKAY non può batterlo nessuno!”.

 

Ma non mi sono mai fatto impressionare dalle apparenze fisiche dei cani e nemmeno degli uomini, valuto innanzitutto il coraggio che entrambi dimostrano quando si trovano di fronte ad un pericolo reale (nella mia vita ne ho visti molti di cagnoni da 80/90 kg. scappare come dei cuccioli, come anche dei “superman” palestrati ad impallidire e tremare come dei bambini), perché la capacità di reazione non è quasi mai “parente” della mole che si possiede, anche se nel caso di AKAY debbo dire che esiste un ottimo equilibrio fra queste due caratteristiche.

 

Partendo dal giorno che iniziai ad occuparmi di cani da guardia, non saprei quantificare il numero di persone che ho conosciuto in tutt’Italia, sicuramente migliaia. Ognuna di loro mi ha sempre raccontato un pezzo della sua storia e la motivazione perché stava pensando di adottare un mio cane. E quando ascolto un mio interlocutore, la cosa che valuto sempre per prima è la sua “vera” o “solo apparente” passione per gli animali.

 

La tipologia di cani che allevo, si presta spesso ad essere interpretata come un semplice sostituto dell’antifurto, o meglio ancora come un investimento più ridotto rispetto ad una completa blindatura dell’abitazione, mi capita quindi, frequentemente, di imbattermi in famiglie che si preoccupano molto di più di cosa possano offrire a loro i cani che stanno adottando, piuttosto di cosa necessitino gli stessi in qualità di esseri viventi.

Così mi accade anche quando parlo con i pastori, ce ne sono alcuni che nonostante il loro apparente aspetto burbero ed impenetrabile, non è difficile caprie quanta passione provino per i cani che lavorano col gregge, come altri che nonostante si esibiscano platealmente in rituali affettuosi di fronte agli estranei, tanto per fare bella figura, è altrettanto facile intuire come gli interessino solo per la protezione che offrono al bestiame, ma che se potessero farne a meno, sarebbero felici.

 

Sinceramente non saprei dire quale precisa relazione esista fra “passione” ed “amore” per i propri cani, ho incontrato anche alcune persone che per troppa passione cinofila, finivano di detenerne un numero troppo levato a scapito dell’amore che provavano per ognuno. E questo è un difetto che spesso caratterizza noi allevatori.

 

Anche fra chi detiene gli animali da compagnia è semplice distinguere chi cerca solo qualcosa dal cane da chi lo ama veramente, anche se oggi è diventato molto facile “spacciarsi” per cultori del suo benessere.

Portarlo sempre a lavare, acquistargli collarini colorati, vestitini firmati, mettergli i fiocchetti, dargli gli ossicini saporiti da rosicchiare, i biscottini di tutte le forme, portarlo mille volte a fare le visite di controllo, NON è sicuramente sufficiente per poter dire di amare il proprio animale. Spesso il cane da compagnia compensa semplicemente delle forti carenze affettive che affliggono il suo padrone ed è innanzitutto QUESTO a cui l’uomo è legato, visti i benefici che ne ricava. Amare gli animali significa invece chiedersi cosa possano necessitare loro in qualità di esseri viventi completamente diversi da noi, sicuramente non di vivere un’esistenza in un appartamento, condizionata dal padrone anche solo per espletare le loro necessità fisiologiche, non parlando poi di quelle sessuali delle quali nessuno si preoccupa, anzi, con la sterilizzazione, ormai promossa da tutti, ci si toglie definitivamente il pensiero!

 

Ma quando esiste “vera” passione per i cani, si vede subito. Chi ce l’ha, l’emana da ogni poro della sua pelle!

 

Ci sono dei soci della nostra Federazione Italiana Cani da Guardia che conoscono ormai a memoria il contenuto del mio Corso Base, qualcuno potrebbe già addirittura condurlo al mio posto, ma gli stessi continuano a partecipare ad ogni sessione semestrale e fanno centinaia di chilometri solo per stare un giorno a condividere con altri la loro grande passione che provano per gli animali. C’è un ragazzo che pur non avendo mai posseduto un mio soggetto, basta che lo chiami e lui m’accompagna per un giorno intero in automobile solo per poter passare una giornata a parlare di cani.

 

Contrariamente ricevo anche telefonate o e-mail di chi vorrebbe un mio cane da guardia, ma invece di parlarmi con entusiasmo di cinofilia, mi ricorda innanzitutto che c’è la crisi (come fosse una novità!) e quindi vuole spendere il meno possibile, oppure che abitando così lontano da me, rimane tutto troppo difficile.

 

Ma se la vostra passione è solo questa, perché mi chiamate?

Io provengo da un’antica generazione che visse la sua esistenza al fianco dei cani e lo fece sempre con grande passione ed entusiasmo, in periodi molto più difficili di questi. Per studiare la razza che allevo, io ho girato il mondo incontrando ogni difficoltà! Quindi, scusatemi, ma non riesco a capirvi! Se per un cane non siete nemmeno disposti a sacrificare un po’ della vostra normalità e dei vostri risparmi, è sicuramente meglio che lasciate perdere.

 

Quando mio padre, nel 1946, fu imbarcato per due anni su una nave della Marina Militare, non appena riuscì ad organizzarsi per avere la complicità di altri marinai, fece salire come “clandestino” un cane da caccia randagio che aveva trovato a Messina. Venne scoperto dopo pochi giorni e successe il finimondo, anche se poi il comandante, capendo la sua grande passione, cercò di ridurgli al minimo i giorni di consegna. Ho trovato la foto di quei giorni, circa 70anni fa che voglio mostrarvi, mio padre è il secondo in basso partendo da sinistra, ovviamente vicino al cane.

 

 

Mia nonna paterna Francesca, detta “Cichina”, nata pastora a pochi chilometri da dove abito attualmente, non visse mai un minuto della sua esistenza senza un cane, piccolo o grande che fosse, questa che vi mostro è una delle sue uniche due foto che dispongo. Mio padre ricordava sempre che contro la sua volontà, un giorno vollero che il fotografo venisse a casa per fare questa foto, poiché diversamente non ne avrebbero mai  avuta una per ricordo, visto che non esistevano ancora fotocamere personali.

 

 

Lei si fece il bagno, immagino in quella grande bacinella di lamiera zincata che io conobbi e nella quale lavò alcune volte anche me, si pettinò nel migliore dei modi e indossò il più bel vestito “da festa” che possedeva (credo l’unico acquistato nella sua vita) e si preparò per il grande evento. Poi prese una sedia, ci mise sopra il suo cagnolino e disse con il suo fare autoritario che ricordo ancora: “O fotografate anche lui o non si fa niente!”. E tutti acconsentirono (compreso il marito), visto che con lei non esistevano troppe possibilità di mediazione, era nata fra le pecore e possedeva un carattere duro come la pietra. Spesso diceva: “A scuola non ci sono mai andata, perché la capra mi ha mangiato i libri!”. Chiunque si sarebbe vergognato di non saper né leggere né scrivere, mentre lei era così spavalda che se ne faceva quasi un vanto e chi avesse obbiettato, rischiava sicuramente una sferzata con il suo bastone che l’accompagnò sempre ed ovunque fino agli ultimi giorni della sua vita, ma che nessuno non vide mai usare una sola volta con il suo cane. Per impedirgli di commettere le malefatte, urlava e lo sbatteva in terra (spesso io mi intimorivo), ma mai toccò uno dei suoi cani, eppure proveniva dal lontano ‘800. Per renderle giustizia, devo dire che imparò poi a leggere quando mio padre iniziò le scuole elementari e diventò una grande lettrice, la ricordo ancora sulla sua sedia, vicino alla stufa a legna che “divorava” romanzi, letti al chiaro di una lampadina di sole “30 candele” come si usava dire allora e senza mai utilizzare occhiali. Possedeva, fra l’altro, uno strano aspetto orientale che nessuno capì mai le sue origini!

 

AKAI nacque dal grande Zurab, l’unico figlio maschio a pelo corto della memorabile cucciolata Burka x Kimè, da dove “uscirono” Leone, Kabul, Tundra e Tejen.

Nei suoi primi mesi presentava una chiusura dentale abbastanza scorretta, quasi una vero e proprio “enognatismo”, ma dimostrava già allora un carattere molto forte e dominante, da VERO Leader. Gli altri fratelli della cucciolata non si sarebbero mai sognati di avvicinarsi quando lui mangiava, anzi vivevano nella sua ombra perché le punizioni erano all’ordine del giorno.

 

Più volte mi rammaricai di non poterlo classificare di 1a scelta, disponeva già a pochi mesi di un portamento autoritario, faceva un’ottima e per la sua ottima morfologia, mi ricordava alcuni cuccioli di cani da pastore che avevo incontrato sulle montagne del Turkmenistan, ma aveva quel problema dei denti che lo “squalificava” dalla cinofilia contemporanea.

 

Non vorrei essere ripetitivo ricordando che nel mondo della pastorizia, la chiusura dentale del cane non ha mai contato nulla, visto che molti di loro presentano già, dopo pochi anni di vita nei pascoli, molti denti spezzati, compresi i canini, a causa degli scontri che avvengono fra i maschi nei periodi dei calori. Sono invece ben altre le cose che si valutano in quegli ambienti, dove non sempre è facile saper sopravvivere alle avversità della montagna!

 

Un giorno mi chiamò Massimiliano da un paese non troppo lontano dal mio, voleva un buon cane da guardia, mi disse di non avere esperienza e di non avanzare troppe pretese sulle qualità estetiche dell’animale, desiderava un soggetto equilibrato e capace di svolgere in futuro le sue mansioni di custode della loro casa di nuova costruzione.

 

Lo invitai a venire in allevamento e come vide AKAY gli piacque subito e poco gli importò del problema che presentava ai denti, gli bastò invece la mia rassicurazione che sarebbe diventato un buon cane da guardia altrettanto affidabile con i famigliari.

 

 

AKAY non era il cane più facile che avrei potuto proporre a quella famiglia, tanto più che erano alla loro prima esperienza cinofila, anzi si dimostrava già un cucciolo tutto d’un pezzo, degno di suo nonno Kimè, ma io prediligo sempre i principianti quando ci sono cani difficili: loro sono i migliori!

 

Qui in montagna, si sostiene che sia molto più facile insegnare a sciare a chi non abbia mai messo gli sci nei piedi ed io sono convito che anche con la cinofilia pratica, valga la stessa teoria. Meno ci si è inquinati la mente leggendo stupidaggini sui cani, ormai scritte ovunque e più risulta facile partire subito con il piede giusto. Molta dell’esperienza che hanno acquisito le persone con dei cani diversi dai miei, non serve a nulla, fra il carattere del vero cane da pastore selezionato per la guardia e molti altri, c’è un abisso in tutti i sensi, quindi è meglio partire da zero. Anche con i cavalli fu sempre la stessa cosa, i miei migliori allievi si dimostravano sempre coloro che non si erano mai avvicinati una sola volta all’animale.

 

Ricordo ancora le telefonate che mi faceva Massimiliano i primi mesi che possedeva AKAY, aveva le solite perplessità del principiante, il cucciolo era da solo e per giocare mordicchiava i famigliari (..normale!), i dubbi erano molti e da “tipico” piemontese purosangue, geneticamente diffidente, non sempre le mie spiegazioni lo convincevano fino in fondo. E se è vero che “guardiani si nasce”, anche ingegneri non si diventa per caso, quindi dovevo sempre far bene attenzione a cosa gli dicevo, perché si “registrava” ogni cosa nella mente ed alla prima discrepanza con quanto spiegatogli la volta precedente, nasceva una sorta di discussione. Devo però ammettere che fu molto stimolante l’arrivo di Massimiliano, perché mi indusse in seguito ad offrire a tutti i miei clienti spiegazioni migliori e più dettagliate.  

 

In compenso capii immediatamente la grande passione che era nata in Massimiliano per il suo AKAY, si armò di legno, rete metallica, attrezzi, etc., è partì di buona voglia costruendo tutto quanto serviva per gestire al meglio il cucciolo appena arrivato.

 

 

Credo che AKAY sia un “alfa” e quindi non riprodusse subito le stesse performance di guardiano che dimostrava già qui in allevamento nei suoi primi mesi di crescita. Da me era libero di esprimersi come voleva, manco lo tenevamo in considerazione, mente da Massimiliano fu un po’ inibito in alcuni suoi comportamenti di approccio, perché visti dalla famiglia come troppo invasivi. In pratica, AKAY aveva solo bisogno di acquisire fiducia nel suo nuovo branco “umano” adottivo e nello stesso tempo, chi l’aveva accolto doveva ancora conoscere bene il cucciolo appena arrivato. Cosa non sempre facile nei primi giorni, ma che poi trova una soluzione naturale come l'ottimo rapporto che esiste oggi fra AKAY e la famiglia che lo detiene.

 

 

Mi capita spesso che i miei migliori cuccioli di 1a scelta non partano subito a fare la guardia a casa dei clienti, come invece mi accade anche che alcuni di 2a scelta, dopo un paio di giorni, si dimostrino già subito attivi. Questo dipende molto dal loro ruolo di branco che posseggono, gli “alfa” tendono solitamente ad andare in protezione ed astenersi più facilmente da ogni rischio pur possedendo un carattere molto forte, mentre altri soggetti appartenenti a differenti posizioni sociali, colmano la loro insicurezza abbaiando ad ogni rumore; la verità è che sono entrambi solo dei cuccioli di pochi mesi, mentre con i cani da pastore, i conti si fanno sempre dopo alcuni anni.

Solitamente i primi inducono i loro proprietari a dubbi “cavernosi”, mentre i secondi in eccitanti illusioni, ma non appena raggiungono la maturità adeguata, entrambi si manifestano come avevo previsto al momento della selezione.

 

 

Fino a 6 mesi fa, AKAY si limitava ad abbaiare moderatamente all’estraneo senza volerlo ancora sfidare, anzi si tratteneva spesso a distanza, pur continuando a ringhiare e mantenere la sua coda bella diritta. E bastava che uscisse Massimiliano in giardino, per voltarsi verso di lui come per dirgli: “Io sono l’alfa, fai tu qualcosa, io non desidero ancora espormi a nessun pericolo!”.

 

 

Poi decidemmo di abbinargli una compagna, ASIA, un’ottima femmina della linea di sangue di Annibal e AKAY raggiunse cosa desiderava in qualità di capobranco, ovvero chi avrebbe sorvegliato per lui!

 

 

Ero già passato un po’ di tempo fa vicino alla recinzione di Massimiliano e mi ero accordo che la “musica” stava pian piano cambiando: lo svogliato adolescente iniziava a maturare!

 

Poi, l’atra settimana, senza dire nulla a nessuno, mi sono presentato al suo cancello fingendomi un estraneo malintenzionato (spesso arrivo a casa dei miei clienti, in incognita, per verificare le qualità dei miei cani. E a volte, i vicini di casa chiamano i Carabinieri!).

 

AKAY, trovatosi di fronte alla necessità d’intervenire, ha abbandonato ogni reticenza, dimostrandosi quel “duro” che avevo sempre previsto fin da quando era cucciolo ed ha reagito con la determinazione che lo caratterizza in ogni sua azione.

Mentre la femmina, apparentemente più attiva ed abbaiona, ha capito subito che si trattava di un pericolo vero e troppo grande per vederla già coinvolta, vista l’ancor tenera età, quindi ha preferito assistere alla reazione del suo capobranco. Come dico sempre: “Il cani, sanno fare i cani molto meglio di noi!”

 

Ma tutto questo è nella normalità, quando vendo un cucciolo come 1a scelta caratteriale, prima i poi si dimostrerà quello che avevo promesso. Basta avere un po’ di pazienza!

Quella che ha sempre avuto Massimiliano, ormai fiducioso che le bugie non sono di casa al Turkmeno, tant’è che dopo un periodo di parziale reticenza, datata anni fa, gli ”scoppiò nelle mani” una grande passione per tutto quanto concerne il cane da guardia.

 

 

Da allora presenziò sempre a tutti i miei Corsi Base ed oggi è ormai un valido Ispettore Federale FICG e Consulente Cinofilo per Cani da Guardia, e sono sicuro che diventerà uno dei miei primi Istruttori Cinofili di fiducia (ha ormai imparato a memoria tutto quello che spiego nei miei corsi!), perché la VERA passione, quella che non si può solo far finta di avere, smuove le montagne e trasforma le persone!

E questo non basta, perché è anche uno degli amministratori più fedeli e “severi” della nostra pagina Facebook, oltre ad essere il redattore di un suo blog personale dedicato al cane da guardia che vi consiglio di seguire - IL VERO GUARDIANO: http://ilveroguardiano.blogspot.it.

 

 

Nel frattempo, AKAY è diventato un ottimo esemplare e come per miracolo, pare che anche la sua chiusura dentale si sia sistemata del tutto: non sono sicuramente io che potrò andare a controllargliela, quindi mi devo fidare di cosa dice Massimiliano! In ogni caso, in Natura capita anche questo.

 

AKAY mi ricorda molti alcuni soggetti che incontrai anni fa sulle alture steppose del Turkmenistan, bastava un loro sguardo per far capire a chiunque di mantenersi a distanza dal gregge.

 

 

E l’altro giorno, quando mi sono avvicinato alla proprietà custodita da AKAY, ho visto nei suoi occhi la stessa determinazione nel proteggere il territorio dove abita e prevede di riprodursi con la sua femmina. Questa è l’unica guardia REALE che io conosco!

 

 

E’ bello constatare cosa possa far nascere un cane nel suo padrone, la passione per questi animali si manifesta spesso quasi travolgente, piena di quotidiane novità poiché loro cambiano ogni giorno, maturano, invecchiano e ci inducono a continue riflessioni, spesso anche utili alla nostra esistenza.

 

 

Non so se il cane sia il miglior amico dell’uomo o più probabilmente un simpatico “opportunista” che ama vivere sulle nostre spalle, di certo rappresenta un importante compagno di vita per tutti quelli che imparano a capirlo per l’animale semplice ed umile che rappresenta.

 

Per studiare a fondo i miei cani ho viaggiato ovunque e provato di tutto, a volte anche con fatica e sofferenza, ma oggi ho la grande soddisfazione di possedere i soggetti che desideravo e molti ragazzi che mi seguono con grande entusiasmo, tutto questo è ciò che m’induce a continuare ancora nel mondo cinofilo, anche se ormai un po’ smarrito nell’irreale.

 

Massimiliano ed AKAY sono invece rimasti autentici come un tempo: il padrone, nella sua passione ed il cane nel suo carattere.

 

Cliccare QUI per visionare il Filmato di AKAY.

 

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