IL CANE PASTORE TURKMENO
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16/03/2015 - DUCCIO: …quando “il guardiano” serve davvero!



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IL TURKMENO - www.pastoredellasiacentrale.it - 349 33 35 668

A volte mi capita di ricevere mail di amici che m’inviano un “copia e incolla” dei commenti comparsi sui vari blog o pagine di Facebook riguardo ai miei cani da guardia, il mio sistema di selezione, l’operato della Federazione Italiana Cani da Guardia e altro ancora. Nella maggior parte dei casi sono scritti da persone che non conosco, non possiedono miei cani, né tanto meno hanno mai partecipato a un mio corso di formazione. Io pratico da sempre una cinofilia molto essenziale e realistica, senza troppi fronzoli e quindi spesso scomoda. Quando parlo di cani da guardia, mi riferisco solo a soggetti che, a parte la razza, debbono tenere fuori il ladro. Se invece m’immagino i cani da guardiania Anti Lupo, penso solo a quelli che, quando arriva la notte, sono pronti a sacrificare la loro vita pur di proteggere il gregge dai predatori.

Non sempre gli appassionati cinofili accettano però i limiti funzionali dei loro splendidi cani e spesso preferiscono vivere solo di fotografie, filmati, racconti, leggende, sogni e non amano certamente chi è sempre pronto, come me, a smontare tutto ciò che non corrisponda alla cruda realtà. Accade quindi che mi ritrovi “inquisito” su internet da chi mi “detesta” addirittura, senza mai avermi conosciuto, solo perché non la penso come lui. Nulla di grave però, i social network sono nati per questo: offrire a tutti la possibilità di parlare su ogni argomento senza la necessità di doversi identificare, né tanto meno dar prova di quanto si sostiene.

Molti vorrebbero che io rispondessi a chi mi giudica senza conoscermi, ma non è questo il mio modo di fare cinofilia: innanzitutto non avrei il tempo necessario per farlo, visto che i cani da guardia e la famiglia mi occupano già ogni spazio della giornata, in più ho sempre pensato che qualsiasi parola sia molto meno efficace di quanto si possa dimostrare con i fatti.

 

 

Comunque è incredibile constatare come il vero cane da guardia, nonostante abbia origini antichissime, sia tornato a essere così sconosciuto alla maggior parte delle persone che fa finta invece di conoscerlo bene e non esita a qualificarsi come esperta. Alcuni Ispettori della FICG ed io, stiamo girando nelle case italiane per verificare cosa saprebbero fare in pratica molti cani (cosiddetti da guardia) tenuti oggi nei giardini a “protezione” della famiglia. Non vi nego che molti proprietari mi fanno quasi pena quando li vedo così delusi e amareggiati, dovendo appurare i limiti dei loro “guardiani” messi alla prova. Quando vedono gli “eroi” scappare di fronte a semplici minacce simulate, senza nemmeno si entri nella proprietà o si sfiori l’animale, quasi crolla loro il mondo addosso, avendoli sempre creduti idonei ad affrontare qualsiasi banda di ladri!! Spesso mi tocca addirittura consolarli con grande imbarazzo, mentre commentano: “Non l’avrei mai detto che il mio cane si sarebbe comportato così! Potevo immaginare che non fosse capace di mordere l’intruso, ma avrei almeno pensato che, in caso di pericolo, sapesse reagire con un po’ più di coraggio!”.

 

 

La realtà sulle tante razze di cani che oggi "dovrebbero" fare la guardia nei nostri giardini è molto diversa da com’è presentata al pubblico sulle riviste, sui libri e su molti siti internet degli allevatori: poco importa se su ognuna è stata inventata una storia affascinante, in realtà di veri guardiani capaci di difendere la famiglia in caso di bisogno, ne sono rimasti pochissimi! Tutti amano ormai raccontare che una razza era la più usata dalla polizia americana, l’altra da quella brasiliana, una selezionata per cacciare i giaguari, l’altra per lottare contro i tori ma, in pratica, i proprietari si trovano spesso a dover mantenere e curare “vitelloni” che mangiano sacchi di crocchette, dormono tutto il giorno sul divano e in caso di necessità scapperebbero a gambe levate!

Si continuano a vedere allevatori che entrano negli studi televisivi con i loro cagnoni belli, puliti, pettinati e festosi con le conduttrici che non esitano ad accarezzarli. La gente applaude entusiasta non appena scopre i numerosi titoli che hanno vinto quei “campioni” per la loro perfezione morfologica e, quando si arriva alla fatidica domanda: “Ma questi sono anche indicati per fare la guardia?”, i proprietari rispondono con nonchalance: “Certamente, sono dei … (citando la razza), guardi che zampe, che testa, che petto!”. E dal giorno dopo, altre centinaia d’italiani correranno ad acquistare uno di quei cani credendo poi di possedere un vero guardiano in giardino e poter vivere al sicuro. Purtroppo, accade spesso questo. Poi arriverà il triste giorno in cui la famiglia sarà derubata di ogni bene (compresa la tranquillità), nonostante la presenza dei cani in giardino e s’inizierà a raccontare le solite storie sui ladri che addormentano i cani prima di entrare, li narcotizzano o addirittura li avvelenano.

Alcuni cinofili moderni sono talmente ridicoli da aver addirittura inventato la teoria che il miglior cane da guardia sarebbe quello capace di abbaiare a distanza senza avvicinarsi al cancello! Quale sarebbe la difficoltà che procura il cane al ladro che vuole entrare per rubare? A suonare ci sono già le sirene degli antifurti ma, da ciò che si sente ogni giorno alla tv, i malviventi continuano ad agire senza problemi!

 

 

Per individuare un vero guardiano non è necessario fantasticare troppo: lo capisci già da come ti guarda e ti aspetta alla recinzione! Si dimostra quasi smanioso che tu possa entrare e spesso basta guardarlo per capire che è meglio stargli alla larga. Un simile cane non si lascerebbe mai condurre pacifico in uno studio televisivo fra cameraman e conduttrici che lo vogliono accarezzare: ecco perché continua a essere un animale poco conosciuto da tutti! Probabilmente è troppo VERO per poter diventare famoso!

 

 

Dario alleva da anni una razza di cani da pastore che apprezzo molto per la sua bellezza: il pastore Maremmano Abruzzese. Chi di noi non ha sognato di possederne almeno uno quando era bambino? Così peloso, candido, possente e rassicurante!

Forse non tutti sanno che questa razza italiana è ormai anche molto conosciuta all’estero e credo sia proprio Dario Capogrosso (All.to PASTORE TRANSUMANTE) uno degli allevatori che ne esporta il maggior numero di soggetti. Il pastore Maremmano-Abruzzese viene sempre più richiesto in ogni paese d’Europa, così come negli U.S.A. e in Canada. Qualcuno lo adotta per inserirlo nelle fattorie come cane idoneo a vivere con gli animali da cortile, mentre altri lo vogliono nei giardini delle loro ville o addirittura in casa.

 

 

Se dovessi esprimere un mio giudizio su Dario che conobbi alcuni anni fa, direi che è uno degli allevatori più emancipati che ho conosciuto fino a oggi: molto disponibile e pieno d’idee, aggiornato su ogni strumento informatico e capace di accattivarsi la simpatia dei clienti, oltre ad essere competente in tecniche di allevamento, vista la sua Laurea in Scienze delle Produzioni Animali.

 

 

Possiede parecchi soggetti di pastore Maremmano-Abruzzese, qualche bel Lagotto romagnolo, una quarantina di alpaca e, da un po’ di tempo, anche DUCCIO, un cane da pastore dell’Asia centrale di mia selezione che utilizza per fare la guardia alla sua nuova proprietà.

 

 

Forse vi starete chiedendo: “Ma che necessità aveva Dario di adottare un pastore dell’Asia centrale de “Il Turkmeno” per fare la guardia alla sua casa, se dispone già di molti cani di razza pastore Maremmano-Abruzzese?”.

 

Ed è proprio qui che sta la grande apertura mentale di Dario Capogrosso, allevatore per scelta. Dario è uno dei pochi ad aver già capito che, per allevare bene qualsiasi razza e ottenere risultati certi, è necessaria una grande specializzazione. Non c’è più futuro per chi, allevando cani, continua a sostenere che i propri soggetti sono adatti a tutte le funzioni. E’ ormai vecchia e poco credibile quella cinofilia fatta di sole convinzioni, con persone pronte a giurare che i loro cani sono i più belli in assoluto, i più forti a fare la guardia, i migliori contro i lupi, i più affidabili con la famiglia, i più sani e i “più+++” in ogni cosa. Riuscire ad ottenere il meglio da un cane è già molto difficile in una sola disciplina  e la selezione va affinata nei minimi dettagli, figuriamoci voler competere in tutte! Forse l’attuale crisi della cinofilia è proprio data da questo: molti allevatori raccontano di possedere i migliori cani in assoluto, ma nel frattempo sono pieni di cuccioli invenduti, tanto da doverli cedere per una miseria pur di potersene sbarazzare!

 

 

Per allevare e selezionare i miei attuali guardiani, capaci oggi di respingere gli intrusi come pochi altri saprebbero fare (ma anche di convivere molto bene con la famiglia che li detiene), ho rinunciato da sempre a qualsiasi altro capriccio cinofilo.

 

 

Non mi sono mai sognato di partecipare alle esposizioni di bellezza, non ho mai promesso agli acquirenti che avrebbero potuto portare i miei cani in vacanza con loro, né tanto meno a correre nei parchi o al centro commerciale a fare la spesa. Non ho mai venduto un mio soggetto a chi non disponeva di un giardino, come non ho mai illuso nessuno che un mio maschio potesse convivere pacificamente con un altro dello stesso sesso. E questo ha sempre significato dover rinunciare a una gran parte del mercato italiano, visto che le famiglie desiderano un cane adatto a qualsiasi mansione, anche se in realtà non esiste!

 

Dario, amante incondizionato della razza, persegue da molti anni la politica di diffondere il più possibile fra la gente il pastore Maremmano-Abruzzese, meraviglioso cagnone bianco pieno di qualità e si è concentrato ad allevare soggetti molto più versatili nel loro impiego dei miei. Non ho però mai sentito affermare da Dario che i suoi cani sono i migliori nel lavoro di guardia o i più forti contro i lupi: lui produce cani belli da vedere, di corretta morfologia, sani e garantiti contro le varie patologie e di grande equilibrio caratteriale, mai particolarmente aggressivi né troppo dominanti su altri animali. E questo direi che non è poco per chi desidera possedere un cane di razza Maremmano-Abruzzese, descritta invece erroneamente negli anni come di difficile gestione.

 

Da un po' di tempo, Dario si è trasferito in una splendida proprietà ubicata nell’alessandrino, nella quale ha in progetto di far nascere uno dei più importanti centri cinofili d’Italia dedicati ai cani da pastore e agli ovini: decine di ettari di terra stanno per essere recintati e qui i suoi animali potranno crescere liberi di correre a piacere con i suoi alpaca e pecore!

 

 

La sua proprietà si estende però fra l’aperta campagna e alcuni boschi circostanti, in una zona molto isolata e quindi un po’ inquietante non appena arriva la notte, visto che anche da quelle parti le intrusioni si stanno facendo sentire con una certa frequenza. Qualche mese fa mi ha chiamato e mi ha detto: “Mi servirebbe un cane da guardia dei tuoi, anche i miei abbaiano a chi di notte si avvicina alla recinzione, ma a me serve qualcosa di più, io voglio un soggetto che sia sempre vigile e diffidente nei confronti di tutti e che m’informi ogni volta che qualcuno arriva e, in caso di necessità, sappia intervenire fermando l’intruso con giusta determinazione. Io sono spesso assente per le consegne dei miei cani e quindi costretto a lasciare mia moglie a casa da sola con due bambini”.

 

 

Devo dire la verità: sono proprio questi i momenti in cui vengo ripagato di tutti i miei sforzi per produrre autentici cani da guardia: animali a cui le famiglie si affidano sempre più spesso per vivere al sicuro. Il mio modo alternativo di fare cinofilia incontra spesso grandi ostacoli da superare, ma in questi casi avverto la grande utilità del mio lavoro.

 

Allora avevo in allevamento un cucciolone chiamato Alabay, ma che Dario soprannominò DUCCIO non appena ne diventò il proprietario (ad un allevatore di cani italiani non piacciono mai i nomi troppo esotici!). Un soggetto molto promettente che, a soli sei mesi d’età, pattugliava già tutta l’area che gli avevo destinato e, con grande maestria, dimostrava di saper tenere sotto controllo ogni movimento senza lasciarsi scappare nemmeno una mosca! In più, era quasi del colore di un pastore Maremmano-Abruzzese, tanto da piacere subito a Dario, che decise di metterlo al lavoro nel suo allevamento.

 

 

Dario si dice molto entusiasta di come sta crescendo DUCCIO, tanto da parlarne sempre bene con tutti e facendo addirittura sorgere un po’ di gelosia fra alcuni suoi colleghi, che spesso lo accusano scherzosamente di aver rinnegato la razza che alleva. Io so invece che questo non avverrà mai, vista l’antica passione che nutre per i suoi cagnoni bianchi, anzi, la sua intenzione è quella di frequentare i vari corsi organizzati dalla FICG – Federazione Italiana Cani da Guardia, “carpire” ogni segreto sull’argomento e dimostrare presto a tutti che anche un cane da pastore Maremmano-Abruzzese, se ben selezionato per quello scopo, può dimostrarsi all’altezza della situazione.

 

 

A dire il vero, non mi sono mai posto il problema se un giorno Dario alleverà cani così tanto forti di carattere da farmi concorrenza, non sarà né il primo né l’ultimo che, dopo aver imparato da me l’ABC sui cani da guardia, se ne andrà per la sua strada: quando ho creato la FICG – Federazione Italiana Cani da Guardia ho previsto anche questo. Trovo invece encomiabile il suo modo aperto di ragionare e la sua intenzione di volere praticare una cinofilia trasparente e lontana da chi cerca ancora di raggirare il cliente inesperto. La nostra Federazione apre sempre le porte a chi vuole migliorarsi e intende rendersi promotore di una cinofilia “pulita” e senza sotterfugi.

 

Nel frattempo DUCCIO sta crescendo e l’altro giorno, dovendo passare da Dario per parlare di alcune cose inerenti alla nostra passione sui cani da gregge, ho portato con me la macchina fotografica. Direi che per avere appena 18 mesi, DUCCIO si sta già rivelando un ottimo guardiano, anche se il meglio arriverà con la maturità del cane e direi che, visto da lontano, con il suo manto bianco sembra quasi anche lui un Maremmano-Abruzzese, ...forse un po’ spelacchiato!

 

 

Credo che il nostro attuale rapporto professionale possa essere un buon esempio per la cinofilia italiana: Dario ed io avremmo molti presupposti per essere acerrimi concorrenti (come avviene spesso fra colleghi che allevano razze diverse), ma la passione per i cani, ha superato fino ad ora ogni barriera.

 

Consapevoli che il cane è innanzitutto una specie e non solo una razza, noi vediamo possibile una collaborazione proficua per entrambi, dove lui farà uso dei miei cani ogni volta che gli servirà una guardia più “irriducibile” ed io dei suoi, quando mi serviranno soggetti più versatili.

 

Cliccare QUI per vedere il Filmato di DUCCIO.

 

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