IL CANE PASTORE TURKMENO
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07/08/2016 - KIVA: …ad ogni femmina ci vuole il suo maschio!



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Mi scuso con i lettori poiché in questi ultimi mesi non sono più riuscito ad aggiornare con la stessa frequenza del passato i miei siti, come invece avveniva in passato, questo non perché mi siano mancati gli argomenti da trattare, anzi, fra storie di cani ceduti alle famiglie per proteggerle dai ladri e quelli dati ai pastori per tenere lontani i lupi sempre più presenti sulle nostre montagne, avrei una “caterva” di cose da scrivere, il problema però è sempre lo stesso: il tempo! Pur alzandomi ogni mattina all’alba per poi cessare la mia attività cinofila al tramonto, le ore passano così rapidamente che, invece di vedere le mie adempienze diminuire, sembra che aumentino ogni giorno!

E come se non bastassero ancora questi impegni, sentivo ormai da tempo la necessità di scrivere altri due libri sui cani, senza i quali vedevo ormai la mia cinofilia “idealistica” zoppicare.

 

Il primo libro che ho pubblicato da poco parla di cani Anti Lupo, (testo che ho dedicato principalmente agli allevatori di bestiame, anche se noto dalle spedizioni giornaliere il grande interesse che sta sollevando fra i vari appassionati cinofili), con lo scopo di informare i pastori e i malgari su come utilizzare al meglio questa tipologia di cani utili a proteggere i loro animali dai sempre più frequenti attacchi dei lupi presenti da tempo sia sulle Alpi che sugli Appennini. CLICCARE QUI PER MAGGIORI INFORMAZIONI SUL LIBRO.

 

Il secondo, dal titolo “Ama il tuo cane e ottieni il suo vero benessere. Manuale di cinofilia naturale”, pubblicato dalla casa editrice Araba Fenice www.arabafenicelibri.it, è invece rivolto a tutti i proprietari di cani, sia piccoli che grandi, da lavoro o da compagnia, affinché possano capire un po’ meglio qual è la reale natura del loro cane e come vada allevato e gestito affinché l’animale che tengono in famiglia possa raggiungere il suo legittimo benessere fisico e psicologico. Un testo che consiglio a tutti gli amanti dei loro cani e vi invito a diffondere presso i vostri amici, indipendentemente se proprietari di un Alano o un Chiwawa. CLICCARE QUI PER MAGGIORI INFORMAZIONI SUL LIBRO.

 

 

KIVA è uno dei miei cani che vive a Londra, nella proprietà dell’amico cinofilo Nino Lo Raso da molto tempo allevatore amatoriale del Cane Corso e ormai da anni proprietario di alcuni soggetti di pastore dell’Asia centrale che utilizza sia per la guardia che per la protezione della sua famiglia.

 

 

A Nino piacciono i cani di forte carattere e lui dice di avere trovato nei miei guardiani quelle caratteristiche che non riuscì mai a trovare in tanti anni di allevamento con i suoi amati cani Corso, per i quali continua comunque a provare un amore viscerale ben più intenso che per i pastori dell’Asia centrale. Essere siciliano di nascita probabilmente gioca il suo ruolo, Nino vive in Inghilterra ma adora ogni cosa che provenga dall’Italia, cani Corsi compresi.

Sono parecchi i soggetti che ho già ceduto a Nino e che lui ha portato in Inghilterra, come sono altrettanti quelli che ha ormai inserito da cuccioli in varie famiglie inglesi che sentono la necessità di proteggersi con i cani.

 

 

KIVA era nata 3 anni fa da un accoppiamento fatto fra Karakell, una delle mie fattrici di punta (Tejen x Annibal) e Kayman, purtroppo scomparso prematuramente, ma con doti di equilibrato guardiano non indifferenti che ha saputo trasmettere a molti dei suoi cuccioli.

In una delle tante trasferte che fece Nino in Italia, per incontrare gli amici della nostra Federazione Italiana Cani da Guardia che partecipano agli stage organizzati più volte durante l’anno, ritirò da me sia KIVA che il suo compagno Zagor (figlio di Burka x Annibal), una coppia di guardiani da destinare alla parte posteriore del grande giardino recintato che circonda la sua casa immersa nel verde delle immense campagne poco lontane da Londra.

 

 

Su Zagor non avevo dubbi, sapevo benissimo che fin dai primi mesi si sarebbe manifestato molto efficiente nel suo servizio di guardia, si tratta tuttora di un maschio molto dominante e con un carattere tale che nessun altro cane della sua età riesce a mettere in soggezione. KIVA l’avevo testata più volte da cucciola e avevo capito chiaramente le sue elevate prestazioni, il problema sarebbe stato quando e come avrebbe osato esprimersi al fianco di un maschio così tanto potente come Zagor.

 

 

Una delle parti più dure del mio lavoro è che “gli esami non finiscono mai” (tanto per dirla con le parole del grande Totò): ogni volta che un cane tarda a manifestarsi quel guardiano che avevo promesso al momento della vendita, i dubbi dei proprietari si fanno sempre più intensi e il sospetto che io abbia potuto sbagliare le previsioni diventa sempre più marcato. (Colgo l’occasione per salutare il mio amico Roberto di Macerata!). Se mi fossero rimborsate ad un centesimo di euro l’una, tutte le parole che mi tocca sempre fare ogni volta che un cane non è così precoce nel dimostrarsi per quello che vale, sarei già ultra miliardario (e forse non venderei più cani per vivere!).

E’ pur vero che io pubblico spesso filmati di soggetti che a due anni si comportano già (apparentemente) come fossero degli adulti nel difendere la loro proprietà, ma quello non è il normale sviluppo caratteriale e psicologico del cane. A volte, io stesso mi riservo come riproduttori soggetti che, rispetto ad altri che cedo ai clienti, tardano molto di più nella loro maturazione (potrei citare il caso di Leone, Masai, come anche di una mia attuale fattrice Lince: tutti eccellenti “ritardatari”!), i conti però vanno sempre fatti alla fine, quando i cani raggiungono la loro completa maturità. Oggi Leone e Masai non hanno troppi rivali nella guardia, eppure a 2 anni non si curavano ancora così tanto degli estranei che si avvicinavano alla loro proprietà, così come la giovane Lince riuscirà anche lei a manifestarsi nel tempo per quello che vale. La cosa più importante è che si dimostrino da cuccioli di 1a scelta caratteriale!

 

 

In natura è sempre necessario piantare prima il seme nella terra, aspettare anni che cresca l’albero, per poi sperare di raccogliere i frutti desiderati. Con i cani si vuole invece che accada tutto nello stesso anno: piantare il seme, che l'albero cresca e raccogliere i frutti! E’ un po’ ridicolo no? Mio padre non parlò mai di “buon cane da caccia” prima che lo stesso avesse raggiunto i 4 anni e oggi concordo con quanto diceva, sostenendo che è solo a quell’età che si può fare una media fra i pregi e i difetti che tutti i cani (come anche gli esseri umani) posseggono. La precocità nella maturazione caratteriale è solo una delle eventuali doti del cane (ammesso che lo sia), non va però dimenticato che la stessa può però essere facilmente annullata da vari altri difetti che sopraggiungono nel tempo. Il mio Skorpion fu un cane molto precoce nel fare la guardia, tutti ne vorrebbero uno simile a lui, ma se non fosse stato cresciuto da mani “esperte” e altrettanto gestito nel migliore dei modi nella sua adolescenza, è probabile che oggi la sua estrema esuberanza e necessità di mettersi sempre in competizione con chiunque, avrebbe già creato grossi problemi. Finora, ho conosciuto solo poche persone disposte ad accettare gli "sbagli" dei cani, anzi, non appena si dimostrano un po’ troppo esuberanti, la tendenza è quella di allontanarli subito dalla famiglia poiché ritenuti inaffidabili, quindi ben vengano i cani più lenti nella loro maturazione ma altrettanto ponderati nei confronti di chi li adotta.

 

 

A dire il vero, Nino non mi assillò mai troppo per gli scarsi risultati che KIVA stava offrendo nel suo lavoro di guardia, dovendo vivere al fianco di Zagor. Per i primi due anni, bastava che il maschio la guardasse e lei “non apriva più bocca”, anche se collocata in una parte separata della gabbia.

Mi trovai più di una volta a Londra e notai quanto stava accadendo, anche se non sapevo dire altro a Nino se non di avere ancora pazienza e aspettare il giorno in cui KIVA si sarebbe manifestata quello che lui desiderava come guardiana, in compenso però si stava rivelando un cane molto affettuoso con tutti i componenti della sua famiglia.

 

 

Capire come potrà fare la guardia un cucciolo quando diventerà adulto non è assolutamente facile, così come non è possibile improvvisarsi "selezionatori" caratteriali con soli pochi anni di allevamento. E’ necessario aver prima cresciuto centinaia di cuccioli per capire bene le loro tendenze caratteriali, poiché sono molte le valutazioni da fare sui singoli soggetti che si stanno esaminando. Spesso, i più precoci nel segnalare il pericolo, sono gli stessi che non avranno mai il coraggio di affrontarlo quando diventeranno grandi, così come quelli molto sicuri di sé, non diventeranno quasi mai dei buoni guardiani poiché troppo fiduciosi nei confronti delle novità. Per diventare un buon futuro guardiano, è necessario che un soggetto manifesti fin dai primi mesi un equilibrio quasi perfetto fra “diffidenza” e “coraggio”, doti che si possono intuire solo se l’allevatore-selezionatore sa come farle emergere nei soggetti della cucciolata, tanto da poterne valutare l’intensità. Sono necessarie molte prove sui cuccioli, tutte da farsi in momenti diversi della loro crescita.

La cinofilia ufficiale ha già provato più volte a stilare delle teorie in base alle quali ci si dovrebbe attenere per la valutazione dei soggetti quando hanno solo pochi mesi, ma mai nessuna di quelle si sono manifestate così efficaci, tant’è che i cortili delle case italiane sono sempre più stracolmi di cani appartenenti alle razze raccomandate per la guardia ma che in realtà “accompagnano” scodinzolanti i ladri alla porta di casa! C’è chi afferma una cosa, chi ne sostiene un’altra, intuire però il carattere di un cucciolo continua da sempre a rimanere un “segreto” di pochi, dove credo conti innanzitutto un’innata sensibilità personale e un forte spirito di osservazione, oltre ad una instancabile voglia di voler ricominciare ogni volta da zero. Spesso può essere necessario abbandonare una procedura che sembrava ormai consolidata, per adottarne un’altra che in quel momento si sta manifestando più efficace, …in pratica, serve nutrire tanta passione per i cani che si allevano! Selezionare cani da guardia, più che un mestiere, deve essere innanzitutto un entusiasmo che si prova ogni giorno nei confronti degli animali con i quali si lavora, poiché se non c’è quello, non è possibile fare previsioni attendibili sul loro futuro carattere. Tutti i cani possono manifestarsi un libro aperto, conta però quanto si è disposti a faticare per volerlo leggere!

 

 

Capire come si comporterà un cucciolo da grande, per chi lo fa con passione, non è poi comunque così difficile come si potrebbe immaginare, anzi, è molto più facile indovinare piuttosto che sbagliare! In fondo, la specie animale che si valuta è sempre la stessa e, se si conosce la storia caratteriale degli antenati del soggetto in esame, si possono azzeccare le previsioni senza troppa fatica. Solitamente i maschi sono più facili da individuare, mentre per le femmine serve un po' più di cautela, in ogni caso nulla è impossibile.

 

Molto più complicato è invece capire come potranno “lavorare insieme” in futuro, un maschio ed una femmina, dovendo fare la guardia in coppia alla proprietà in cui vivono. Anche nel caso si tratti di due soggetti di prima scelta caratteriale, proverranno pur sempre da due branchi completamente diversi e saranno predisposti a ruoli di branco non così facili da decifrare anche per il più esperto degli allevatori.

Nessuna coppia di cani ha come primo scopo quella di fare la guardia alla casa del suo padrone, prima di ogni cosa viene la sua necessità di realizzarsi in qualità di animale, di sopravvivere e di riprodurre la specie: se questi istinti non trovano piena realizzazione nei due conviventi, non si otterrà mai il servizio di guardia che si desidera.

Se ad esempio il maschio è un buon guardiano ma non riesce a sottomettere la femmina come vorrebbe, il suo problema da risolvere diventerà innanzitutto di natura gerarchica e non sicuramente quello di respingere gli estranei, così come se la femmina si sente troppo sottomessa non sarà andare al cancello ad abbaiare la sua principale preoccupazione. Oltre a questo rimane ancora da valutare quale compatibilità possa esserci fra i due soggetti che abbiamo scelto noi di far convivere forzatamente, nonostante la Natura li avesse concepiti per un altro branco e con mansioni ben stabilite fin da subito.

 

 

Nei primi anni di convivenza, pur giovandone molto della compagnia, il maschio non capisce quasi mai l’utilità di instaurare un buon rapporto con la femmina che gli vive al fianco e quindi stenta nel consentire anche a lei la facoltà di esprimersi in qualità di guardiana. Con il passare degli anni, con il sopraggiungere dei primi calori e magari l'opportunità di qualche accoppiamento, la coppia di guardiani tende invece a trovare una naturale sintonia che la porta a lavorare al meglio nella loro mansione di difesa del territorio. Possedere una coppia di buoni guardiani che lavori bene insieme non è mai così semplice ed è sufficiente molta pazienza da parte dei proprietari nel saper aspettare il tempo necessario affinché i due soggetti possano capire i vantaggi reciproci nell’andare d’accordo. Credo che accada comunque qualcosa di molto simile anche nella razza umana: solo il tempo riesce a favorire la totale comprensione all'interno della coppia che si è formata, oppure ci si separa per sempre! Cosa che però non è possibile per i nostri due cani, visto che li obblighiamo a vivere insieme rinchiusi nel nostro giardino!

 

Per una serie di vicissitudini, oggi KIVA non vive più al fianco di Zagor, bensì con un altro cane più giovane di lei e molto meno dominante. Secondo voi, come si sta comportando oggi KIVA nel suo lavoro di guardia? Molto bene! E' improvvisamente diventata la femmina che Nino si aspettava, oggi va alla recinzione ad attaccare in prima fila e con grande determinazione qualsiasi estraneo che si avvicina: si tratta fra l'altro di un soggetto che abbaia poco ma morde molto!

 

Questa volta però la coppia è sbilanciata nell’altro senso, ovvero con un maschio costretto a rimanere in seconda fila (come vedrete nel filmato), posizione invece prevista per i cani di sesso femminile!

 

 

Domanda:

KIVA era più felice prima quando conviveva con Zagor, oppure oggi che ha avuto la possibilità di prendere le redini della situazione e dirigere le azioni di guardia?

Chi ha ragionato da essere umano, avrà sicuramente risposto che KIVA è più serena adesso, poiché meno oppressa dal suo maschio. Io invece vi garantisco che non è mai stata così frustrata, considerato che ha perso il maschio di prima che, pur sottomettendola esageratamente, era in grado di proteggerla: il primo scopo esistenziale di una femmina (di un qualsiasi mammifero) non è mai quello di scontrarsi con l'avversario (compito riservato al maschio), bensì quello di partorire al più presto una cucciolata per soddisfare il suo istinto di riproduzione della specie! Zagor la faceva sentire molto più protetta e sicura nell'eventuale crescita dei suoi cuccioli, cosa che invece il maschio attuale non sa fare, poiché incapace di contrastarla.

 

Allevando gli animali, è importante capire che quasi mai le loro esigenze esistenziali corrispondono alle aspettative di chi li tiene legati a sé, rinchiusi in una recinzione, noi li adottiamo per ottenerne dei servizi, mentre loro si trovano a dover sopravvivere alla bell'e meglio, ignari di ogni nostra decisione.

 

Una coppia di cani da guardia è ciò che ci vuole per proteggere bene una proprietà dalle intrusioni indesiderate, farla però funzionare bene non è cosa immediata e necessita sempre di molta pazienza da parte dei suoi proprietari!

 

Cliccare QUI per vedere il Filmato di KIVA

 

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