IL TURKMENO - www.pastoredellasiacentrale.com - 349 33 35 668
Ricordo quando parecchi anni fa, iniziai a proporre la mia “personale" selezione di cani da pastore dell’Asia centrale idonei alla guardia della proprietà e alla protezione della famiglia.
Allora, pur avendo già precedentemente maturato molte esperienze con soggetti di varie razze e tipologie, non ero ancora conosciuto nell’ambiente cinofilo, poiché non avevo mai partecipato alle famose esposizioni di bellezza (allora come oggi, non sono mai state di mio grande interesse), né tanto meno avevo preso parte alle più moderne competizioni agonistiche dedicate ai cani “sapientemente” addestrati. Preferendo poi nutrire i miei cani solo con alimenti freschi e non con le tanto reclamizzate crocchette (abbandonate subito, appena provate), non mi fu mai possibile legare la mia attività ad uno dei tanti sponsor di chi vende mangimi per animali o di chi propone il “futile” per i cani da appartamento. Rifiutai addirittura la proposta di un piccolo mangimificio che voleva scrivere sui suoi sacchi.: “…per diventare sani e forti come i cani del Turkmeno!”.
Nella mia vita non mi sono mai venduto per nulla, figuriamoci per un po’ di pubblicità!
In aggiunta non feci mai parte di nessun club di razza né passai un solo minuto del mio tempo per discutere sui forum con altri appassionati cinofili, mi piacevano semplicemente i veri cani da guardia e mi ero fortemente innamorato di questa razza capace di farmi provare speciali emozioni.
I miei avi erano nati e cresciuti in montagna, fra pascoli e animali, i miei genitori in un centro rurale di provincia e quindi per me fu molto facile conoscere fin da ragazzo i personaggi ed i cani più rustici che potessero esistere al mondo, ascoltando i discorsi di anziani contadini che seppero far invecchiare sani i loro animali nutrendoli con semplici avanzi di macellazione e cucina e che, per condurli dove preferivano, non usarono mai altro mezzo se non una corda trasformata in un rudimentale guinzaglio a strozzo.
Il pastore dell’Asia centrale mi colpì non appena lo vidi la prima volta, innanzitutto perché mi fece tornare indietro nel tempo, quando i cani e gli uomini erano diversi, qualcuno sostiene meno civili mentre io credo più “veri ed umani” (nel bene e nel male), come lo furono per millenni tutti gli uomini, prima che il “progresso” e la moderna speculazione commerciale riuscissero a condizionare le loro menti.
Era il tempo in cui i russi iniziavano a far conoscere in Europa i loro “molossoni” da 80/90 cm al garrese per 90/100Kg di peso creati nelle gabbie degli allevamenti ex Unione Sovietica, sostenendo: “Questi sono i veri pastori dell’Asia centrale, voi europei non conoscete nulla di questa razza, dovete imparare da noi che in Asia centrale abbiamo governato per un secolo!”. Ben accolti da molti allevatori che, pensando si trattasse del business del momento, si riempirono i recinti di “vitelloni” dalle zampe simili a quelle di un elefante e una testa che si faceva quasi fatica a misurare.
Allora, io non avevo ancora mai incontrato i cani “aborigeni” dell’Asia centrale, poiché non mi ero ancora mai recato in quel continente così misterioso e sconosciuto da tutti, alla ricerca di quanto rimasto nei pascoli, dopo il radicale “intervento” politico dell’Unione Sovietica, né avevo mai incontrato di persona qualcuno dei pochi autentici pastori rimasti, gli stessi che invece contribuirono in seguito a forgiare la mia attuale cultura cinofila su questa razza.
Presi però subito le distanze da quei soggetti “sproporzionati”, proposti da tutti come autentici e osannati per le loro mastodontiche dimensioni, poiché mi bastò fare tesoro di tante informazioni acquisite fin da ragazzo da quei vecchi contadini, pastori e cacciatori che, a pensarci bene, poco si differenziavano per usi e costumi da quelli che incontro oggi nei pascoli più dimenticati del pianeta. Continuai invece sulla mia strada rivolta a riprodurre soggetti molto simili a quel primo cane da pastore dell’Asia che ebbi modo di incontrare nella mia vita e che mi stupì per la sua riluttanza nei confronti di chi non conosceva, così come per la grande devozione che mostrava nei confronti del suo padrone.
A suo tempo, fu molto più difficile per me far conoscere questa razza ancora sconosciuta a tutti poiché, avendo scelto di produrre unicamente incorrompibili guardiani, non potevo di certo condurli a quelle manifestazioni cinofile dove tutti li avrebbero voluti avvicinare. Fu così molto semplice inventare su di me ogni sorta di bugia mirata a denigrare ciò che stavo producendo. Dato che i miei cani si presentavano mediamente più piccoli e leggeri di quelli che venivano premiati nelle esposizioni di bellezza, s’iniziò a sostenere che erano imbastarditi (…come se ciò fosse un difetto!) e non di pura razza (come se qualcuno li avesse saputi distinguere!), così come si fece in modo di spargere la voce che i miei soggetti, evidentemente più “aggressivi” di quelli condotti ai concorsi, erano meno equilibrati e quindi più pericolosi per i loro proprietari.
Tutto finì ovviamente non appena iniziai a viaggiare in Asia centrale e ad esibire la documentazione sui “veri” cani da pastore che vivevano in quel luogo al fianco dei pastori, utilizzati da millenni per proteggere il bestiame dai predatori.
E fu così che, finalmente, non solo il pubblico più attento iniziò a capire che i miei soggetti erano cani dell’Asia centrale autentici ma, avendoli conservati della taglia originale e non ingigantiti con sangue di vari molossi europei, la loro salute si dimostrò sempre decisamente migliore, così come era rimasto invariato il loro irriducibile temperamento caratteriale, tipico di tanti “autentici meticcioni” che custodiscono ancora oggi le greggi nei pascoli medio asiatici.
In poche parole, i “brutti anatroccoli” di ieri, umilmente riprodotti ai piedi delle dimenticate montagne cuneesi, sono diventati oggi il fiore all’occhiello di molti appassionati della razza, sia per il loro carattere che per la sana morfologia!
Tutto questo per dirvi che, di cani ai livelli di TUAREG, non se ne vedono molti qui in occidente: si tratta di un soggetto di ottima morfologia tipica fra i cani da gregge dell’Asia centrale, specialmente in alcune parti del Karakum Desert meridionale, laggiù dove iniziano i rilievi del Turkmenistan ai confini dell'Afghanistan (foto sotto).
Nonostante sia ancora molto giovane, TUAREG è già in possesso di un carattere molto determinato nel respingere chi non conosce, così come altrettanto disponibile e affettuoso con chi ha individuato essere la sua famiglia adottiva.
I proprietari di TUAREG non hanno troppa esperienza con cani di questo tipo (prima di conoscere me, avevano affidato la loro sicurezza ad una femmina sterilizza di Alano, coadiuvata da un paio di Jack Russel), sapendo però rispettare la sua natura di forte guardiano e non pretendendo da lui una schematica ubbidienza, sono in poco tempo riusciti ad instaurare un ottimo rapporto di reciproca fiducia, così come ad ottenere la sua incondizionata affidabilità anche nei confronti dei bambini di famiglia.
Raccontarvi chi c’è fra gli antenati di TUAREG mi obbliga a ricordi un po’ malinconici poiché, partendo dalla madre Lucky, oggi un vero punto di riferimento per i cani anti-lupo in Italia, non posso evitare di citare cani che, pur essendo stati longevi, non sono più con noi, tipo il grande Iran (nonno materno di TUAREG), guardiano irriducibile ed introverso quanto leale con chi sapeva capirlo, per non parlare di Kimè (il bisnonno) che ritengo da sempre essere stato uno dei più forti cani da guardia da me posseduti.
Il padre di TUAREG è invece Faruk (sopra in foto), da me soprannominato “la iena tigrata” (a sua volta figlio del mitico Curuc che ha segnato in modo indelebile la storia dei cani da pastore della Transilvania), oggi anch’esso tanto ottimo guardiano quanto estremamente tenero con la famiglia che lo ospita. Se poi si vuole ancora aggiungere che nella genealogia di TUAREG c’è anche la presenza di un’importante genetica come quella di Neera (madre di Lucky, figlia del famoso Timur e sorella del mio Annibal), credo sia inutile sottolineare che in questo giovane rampollo non manchi proprio nulla!
Ecco perché TUAREG è capace di certe prestazioni, doti che ha già anche saputo trasmettere in modo eccellente ad alcuni dei suoi discendenti (…dei quali vi parlerò presto!) nati da una inaspettata e prematura cucciolata con una femmina, anch’essa di pregiata genealogia, oggi al lavoro in un gregge contro i lupi della Val Brembana.
Ci tengo però a sottolineare che, proprio come in cucina non basta soltanto usare ingredienti di alta qualità per ottenere i piatti più prelibati, ma è necessaria l’esperienza del cuoco maturata in tanti anni di pratica (un pizzico di sale in più o pochi secondi di eccessiva cottura trasformerebbero il piatto più accattivante del mondo in un cibo poco gradevole), anche per i cani vale lo stesso principio: la selezione del cucciolo idoneo da parte di chi ha esperienza rimarrà sempre l’unica vera soluzione per non dover affrontare spiacevoli delusioni con il soggetto che si adotta per affidargli la sicurezza della propria casa e della famiglia che la abita.
Non sono mai così importanti le caratteristiche dei genitori quanto quelle del singolo cucciolo che dovrà essere scelto. Molte volte, ottimi guardiani producono soggetti che non faranno mai la guardia contro l’intruso mentre da altri semplici cani da gregge possono nascere cuccioli molto predisposti alla protezione della casa e poco alla vita del gregge. E’ ovvio che conta anche molto la genetica ma in Natura nulla si riproduce senza varianti e, specialmente nei cani da guardia, è importante riuscire ad intuire la sua predisposizione quando il cane è ancora molto giovane, in modo da poter prevedere con certezza cosa potrà fare da grande.
Chi l’avrebbe mai potuto prevedere che da Lucky (sopra in foto), una femmina di cane da pastore anti-lupo, la quale non manifesta particolare riluttanza nei confronti dell’uomo estraneo, tanto da essere stata destinata con successo al gregge, potessero nascere cani come il giovane TUAREG, così coraggioso e così prematuramente predisposto al lavoro di guardia?
Nessun altro se non la Natura. La stessa che a suo tempo fece nascere Lucky (madre di TUAREG), molto socievole con tutti, da un padre come Iran irriducibile guardiano e da una madre come Neera che non permette a nessuno, se non ai familiari, di poterla avvicinare.
Il bello della cinofilia è proprio questo: la Natura offre i suoi ingredienti ma per “cucinarli” serve l’esperienza di un buon cuoco!
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