IL CANE PASTORE TURKMENO
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31/01/2011 - Zar: un cane Nobile!



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Quando lo vidi la prima volta in fotografia era un “qualcosa” di nero ed insignificante ma i miei amici pastori mi dissero che lui sarebbe diventato un grande cane e con un carattere amabile e speciale. Ebbe subito un feeling particolare con Sofia e già a 6 mesi mi dimostrò che in caso di pericolo la sua dolcezza era capace di trasformarsi in temibile determinazione: una sera entrai nel cortile dove viveva, lui non mi riconobbe per l’oscurità e iniziò a corrermi incontro con il pelo ritto sulla schiena e con i denti scoperti in segno di minaccia. Lo chiamai: “Zar!” .. e come il solito lui si girò con la sua pancia in alto e fece un po' di pipì per l’emozione.

Quando aveva un anno lo vidi ad imporsi su Tundra, figlia di Burka x Kimè, come nessuno aveva mai osato; solo lui la sapeva dominare da GRANDE maschio. Lo stesso Annibal subì da quella femmina un morso ad un arto così profondo che, anche per incompetenza di un veterinario, tememmo il peggio per oltre un mese, credendo che il gonfiore formatosi fosse un osteosarcoma e che per il maschio non ci fossero più speranze. Solo un altro più esperto capì che invece si era trattato semplicemente di un canino di Tundra che era arrivato al midollo.

Bene! La stessa femmina viveva nell’ombra di Zar, quando al mattino le davo la carne, Tundra iniziava a mangiarla ringhiando ma il suo pasto durava solo fin quando lui non aveva terminato la propria razione e quindi si avvicinava alla femmina per sottrargliela. Tundra non ha mai osato porre resistenza.

 

Ma la cosa che iniziò a colpirmi maggiormente, man mano che cresceva, era la sua eleganza da vero Nobile che ammagliò sempre chiunque lo vedesse per la prima volta.

Anche le stesse riviste cinofile lo pubblicarono in svariate  occasioni e lo fecero con grande piacere. Quando si scrive un articolo specifico della razza, i giornalisti sono soliti richiedere agli allevatori alcune fotografie da integrare i testi che compariranno sulle pagine. Io ne mando sempre molte e non ho mai chiesto di pubblicarne qualcuna in particolare, lascio che siano loro a scegliere. E la dimostrazione di tutto ciò è che spesso compaiono immagini di cani che non sono i miei  bensì dei miei clienti. Per me cosa conta è ciò che sanno fare i miei cani …e tutto ciò non può essere raffigurato in un’immagine!

 

Poi un giorno ricevemmo una telefonata di una gentile signora del centro Italia che ci raccontava molto impaurita ciò che le era capitato poco tempo prima. In sintesi si era trovata nel parco della sua abitazione la presenza di alcuni malviventi e purtroppo i suoi adorati pastori tedeschi non erano stati in grado di fare nulla.

Mi supplicò di cederle un mio cane già adulto, affinché avesse potuto restituirle subito la serenità di un tempo ma che comunque si fosse anche dimostrato altamente affidabile nei loro confronti.

 

Fare l’allevatore è una strana attività, qualcuno lo fa per semplice speculazione e quindi da adito a critiche spesso anche giustificate, ma se lo si fa con il cuore e con vera passione si è portati inevitabilmente all’altruismo. L’allevatore DOC dedica tutta la vita ai propri animali preoccupandosi spesso più del loro benessere che del  proprio.

In quel periodo Zar non si dimostrava soddisfatto dei nostri continui spostamenti per lavoro e stentava a mangiare ogni volta che noi eravamo assenti. Il nostro custode mi chiamava sovente dicendomi che il cane aveva avanzato il cibo. Per farlo mangiare dicevo di fornirgli la razione nel recinto vicino ad una femmina, tanto che lo ingoiasse almeno per gelosia ma il sistema non funzionava con Zar, anzi, lui non si alimentava ugualmente e non lo permetteva nemmeno alla povera compagna.

 

Parlai con mia figlia Sofia e decidemmo a malincuore ( ..più lei di me) che ci saremmo privati di Zar in quanto sarebbe vissuto meglio in quella casa dove avrebbe protetto quella signora che viveva ormai angosciata che il fattaccio si ripetesse. Prendemmo questa sofferta decisione nonostante lui si fosse già manifestato un ottimo stallone in due occasioni con le nostre femmine Burka e Orsa e dalle quali nacquero cani del livello di Alabai detto Ben di Mauro Salvador, HaborOganKora, Tejen, Timur, Kiva, etc... ma per Zar desiderammo il meglio.

 

Dopo un primo momento di entusiasmo la signora iniziò però a preoccuparsi di come avrebbero potuto gestire quel cane adottato a circa 2 anni e di cosa sarebbe potuto succedere quando io me ne fossi ritornato a casa. Io sapevo che Zar era un cane speciale ma non tutte le mie rassicurazioni riuscirono a tranquillizzarla,  decise quindi, da madre,  che la maggior parte della famiglia fosse presente quando sarebbe arrivato il “nuovo protettore”.

Entrammo in quella villa immersa nel verde di un grande parco, ricordo un rigoglioso aranceto nella prima parte bassa della proprietà, salimmo su per una strada interna ed incontrammo tutta la famiglia che era già lì ad aspettarci. Io scesi per prima una cuccioletta che sarebbe diventata la compagna di Zar e successivamente lui che iniziò subito a girare per il territorio. Dopo alcuni minuti lo chiamai e con voce favorevole lo invitai ad avvicinarsi a me che mi trovavo  molto vicino a tutti i famigliari che, inevitabilmente, dimostravano un po’ di tensione anche perché uno dei figli lo  aveva visto all’opera nella mia proprietà.

Zar mi venne vicino ed accolse con moderato ma sincero entusiasmo quelle nuove persone:  anche se solo Dio lo sa, io credo avesse già capito tutto.

Ovviamente in noi c’era un po’ di tristezza per quella scelta ma non lasciammo trasparire nulla anche per non smorzare il grande entusiasmo che stava dimostrando la nuova famiglia adottiva.

 

A dire il vero,  dopo pochi minuti, Zar pareva talmente a suo agio in mezzo a quelle nuove persone che scorsi un leggero dubbio nella famiglia: “Possibile che un cane così disponibile, avrebbe potuto scagliarsi contro un malvivente che fosse nuovamente entrato nella proprietà?”

Ma il destino volle che il giardiniere di quella casa spuntasse improvvisamente a distanza fra gli alberi del parco. Zar non esitò un attimo a cambiare espressione e assumendo una posizione impettita fece un passo avanti in quella direzione e con la sua tipica coda dritta iniziò ad emettere un ringhio minaccioso. In quell’istante tutti capirono che ciò che affermavo sul carattere di Zar era verità e non una semplice fantasia di cinofilo.

 

Zar ora vive in quella famiglia come un principe, amato come un figlio ed apprezzato per quello che vale realmente. L’altro giorno ho ricevuto una mail della sua gentile proprietaria che ho deciso di riportare qui di seguito, anche se non sono solito rendere pubblici i complimenti che spesso ricevo dai proprietari dei miei cani.  Zar è però un cane speciale e quindi so che merita tutto ciò.

 

“Gentile Geometra Romano, avevo promesso tempo addietro un commento su Zar: l'ispirazione  è arrivata in questi giorni, forse perché è un periodo di particolare impegno comportamentale-emotivo per il nostro amico a quattro zampe. Nadir è in calore, ovviamente chiusa nel canile: è il secondo estro. Zar ha meno appetito, staziona sovente nei pressi, ma si comporta senza esternazioni di particolare sofferenza o aggressività: è quanto Lei ci aveva anticipato e a cui non eravamo abituati con i pastori tedeschi maschi. "Zar 10 e lode!"

Cordialità a tutti in famiglia”

 

“Quando  Zar è arrivato nella nostra casa avevamo l'esigenza di un cane da guardia capace di difendere il territorio da intrusioni aggressive, purtroppo già sperimentate, pur possedendo cani addestrati di altra razza. La possenza del pastore dell'Asia centrale mi impauriva un po', anche se Zar, tenuto al guinzaglio appariva tranquillo, per nulla impressionato dal luogo nuovo e dalle persone sconosciute ma opportunamente rimaste vicine, per sicurezza, ai suoi proprietari, che in tal modo gli indicavano che non si trattava di nemici: doveva essere il primo approccio conoscitivo. Liberato dal guinzaglio ha cominciato a camminare nel giardino  seguendo mio marito: aveva accettato il suo nuovo padrone, sicuro ed equilibrato come lui! Nei giorni seguenti, avendo la compagnia di un cucciolo femmina della sua stessa razza e dello stesso allevamento,"Il Turkmeno", ha conquistato con la sua dolcezza gli altri componenti della famiglia, un po' timorosi per l'aspetto imponente, il nero del mantello, il rosso dell'orbita oculare. Ormai da poco più di un anno  è con noi: affettuoso, desideroso di carezze e di vicinanza fisica, che chiede con una leggera, delicata zampata o con una spintarella, vigile sempre, anche quando mangia. Ci aspetta davanti al cancello quando torniamo, ci accompagna quando usciamo, senza tentare di uscire anche lui, avendoglielo proibito con un semplice " no" una sola volta. Lo consideriamo, pertanto, particolarmente capace di comprendere le aspettative di chi si prende cura di lui, ubbidiente ma sempre con atteggiamento da vero leader: un cane che, per la prima volta, non abbiamo dovuto fare addestrare alla guardia ed alla difesa, perché sono doti che possiede nel DNA.”

 

PASTORE DELL'ASIA CENTRALE CON PEDIGREE
ALLEVAMENTO PASTORE DELL'ASIA CENTRALE
ALLEVAMENTO CANE DA GUARDIA
ADDESTRAMENTO CANE DA GUARDIA
ADDESTRAMENTO CUCCIOLI