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25/10/2011 - STORIE DI CANI - ARC 3



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ZAR I, la ''roccia'' di Savona: Quando la POTENZA penalizza la DIFFIDENZA.

 

Il giorno che gli attuali proprietari di Zar vennero a farmi visita in allevamento, era una giornata “da lupi”… tipica degli inverni dove vivo con i miei cani: non mancava né aria fredda, né la neve.

 

Dopo aver visto tutti i miei soggetti al lavoro, senza alcun dubbio, la signora mi disse che era stata molto affascinata da una femmina in particolare, guarda caso era la nonna del cucciolo che avrei poi scelto per loro, vista la richiesta di un cane innanzitutto molto equilibrato e ponderato nelle reazioni.

Nonostante la maggior parte dei miei cani si scagliassero, come sempre, contro le reti della gabbie, ogni volta che loro si avvicinavano, fu proprio Kira, la femmina più anziana, molossoide e meno reattiva, che fece colpo su quella giovane famiglia che aveva portato con se una bella bambinetta tutta imbacuccata. Il fatto che Kira reagisse solo a distanza molto ravvicinata e senza troppa aggressività, secondo quei genitori, rappresentava una rassicurazione in più che non ci sarebbero mai stati incidenti con quella bambina.

 

Io avevo appena ritirato da un amico 4 cuccioli maschi, figli della discendenza di Burka x Kimè, fra i quali c’era Zar, il più grande e grosso di tutti i fratelli. Ricordo che fu sempre il dominante, non ebbi mai l’occasione di sentirlo ringhiare per il cibo: quando lui arrivava gli altri si facevano già da parte, tanto lo temevano.

 

Pensai che proprio quello, dominante ma stabile come una statua, era il cane che poteva rispecchiare maggiormente le esigenze di quella famiglia che, a dire il vero, si dimostrava un po’ scioccata nel vedere la foga con cui i miei soggetti difendevano il loro territorio.

Ormai la cultura cinofila moderna è questa: scarseggiando sempre di più i cani con la “C” maiuscola è ormai diventato luogo comune credere che un soggetto forte di carattere ed ostile agli estranei possa poi anche rivelarsi pericoloso per la famiglia, vista anche l’attuale tendenza dalla maggior parte degli allevatori che si dedicano solo più alla morfologia senza più badare troppo al loro carattere.

 

Il cucciolo andò ad abitare in una bella villa del primo entroterra ligure, la famiglia lo accolse con molto entusiasmo e non mancarono fin da subito le frequenti passeggiate in riva al mare. Zar era così bello da sembrare finto e solo pochi passanti riuscivano a trattenersi dall'accarezzarlo.

Dopo alcune settimane, il suo proprietario, con decennale esperienza cinofila maturata con un’altra razza, si appassionò molto a questa tipologia di cane da pastore, iniziò a telefonarmi spesso ed a frequentare casa mia, nacque cos’ì una buona amicizia, la razza lo aveva ormai così tanto coinvolto che si sentì addirittura motivato ad accompagnarmi in uno dei miei viaggi in Asia centrale.

 

L’entusiasmo per i miei cani di forte carattere, l’ormai certezza che non era la dura reazione contro gli estranei che faceva la differenza sull’affidabilità con i famigliari, fecero crescere in quest’amico lo spasmodico desiderio di vedere anche il suo cane recarsi al cancello con determinazione.

 

Zar è un cane a lenta maturazione, essendo molto ponderato caratterialmente, di stazza importante e nipote di cani molto molossoidi non ha ancora la stessa diffidenza degli altri suoi simili con struttura più longilinea; inoltre non furono mai d’aiuto quelle carezze degli estranei incontrati in passeggiata e forse dei tanti amici che frequentavano quella casa.

 

Ma già oggi, una cosa è certa: Zar è una “roccia” ed è un cane che non scherza!

 

Aveva solo poco più di un anno quando introdussi un pezzo di legno fra le sbarre del cancello ed il risultato fu di vedermelo spezzare fra i denti come fosse un tenero grissino. Zar è un cane talmente sicuro di se stesso che spesso non si dimostra molto disturbato se qualcuno si avvicina al cancello, lui si piazza a poco più di un metro e guarda l’estraneo con uno sguardo penetrante, senza fiatare. E’ forse il suo estremo coraggio, la consapevolezza di essere un “pezzo di granito”, che oggi lo sta penalizzando rispetto ai fratelli, già molto più diffidenti di lui.

In ogni caso i genitori non gli mancano e nemmeno il carattere “durissimo” che dimostra già a chiunque lo avvicini nel suo recinto.

 

Zar è ancora un cucciolone ma mi ricorda molto suo nonno Kimè, ovviamente non nel suo colore, bensì nella sua reazione estremamente determinata e profonda nell’attaccare chi lo avvicina con fare minaccioso. Quando attacca lo fa con la seria convinzione di trapassare la rete con il nuso e quindi non conviene mai avvicinarsi troppo affinchè non si faccia male inutilmente.

 

Ho fatto una scommessa con il suo proprietario di chi sarà Zar a 4 anni, ..e credo di vincerla anche questa volta!!

 

Per vedere il VIDEO di Zar: Cliccare QUI.

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