IL CANE PASTORE TURKMENO
sikurt - sicurezza abitativa anticrimine
 
09/02/2012 - VIDEO - Filmati Rusticità dei miei cani da Pastore dell'Asia centrale



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Alcuni giorni fa mi sono venute in mano queste fotografie del mio grande Kimè, ormai scomparso da oltre un anno. Quante volte d'inverno ha dormito tutta la notte nel cortile, sulla pietra gelida e completamente ricoperto di neve! Eppure è invecchiato con una salute di ferro!

 

Anche in sua memoria, ho deciso di scrivere questo articolo per sottolineare quanto sia importante la RUSTICITA' di un cane da guardia, affinché possa svolgere bene il suo lavoro.

Come ritengo fondamentale l’ambiente dove debba crescere un cane per poter sviluppare quell’equilibrio necessario ad integrarsi bene con la famiglia che lo ospita, nonostante sia dotato del suo forte carattere di guardiano.

 

Chiunque mi conosca, sa benissimo cosa penso di chi fa dormire i cani in casa di notte, specialmente d’inverno, per poi “sbatterli” fuori la mattina.

Certamente chi non ha un giardino dove lasciarli non ha alternative e purtroppo molti continuano a vendere cani di grossa taglia a chiunque li voglia acquistare, anche se non possiede uno spazio adeguato per detenerli.

La scusante è quella che saranno poi portati ogni giorno a fare delle lunghe passeggiate al parco, cosa però completamente inutile per l’equilibrio di un cane da guardia che invece dovrebbe poter gironzolare in libertà nel suo territorio, quando e come ne ha voglia, in tutte le condizioni climatiche e senza essere legato ad un cappio con il padrone che gli sta appresso per assisterlo in ogni sua funzione.

 

Che pena quei cani che si fermano per marcare il territorio e vengono strattonati dal loro proprietario che non ritiene quello il luogo appropriato per farlo o peggio ancora, perché ha fretta di andare al lavoro e quindi non può aspettare! Molte volte mi chiedo se quei cani non starebbero meglio randagi.

 

Ormai abbondano i programmi televisivi con attori che hanno trovato il sistema di fare successo e di portare odiens alle reti per cui lavorano, proclamandosi “protettori” degli animali, anche senza conoscere la minime nozioni di etologia, molto utili per poter distinguere cos’è una vera sofferenza di un cane da quelle che sono semplici credenze promosse dal consumismo degli ultimi trent'anni. Oggi basta ripetere qualche volta “poverino” e “cucciolotto” per aver il consenso di tutti, quando invece è diventato usuale privare il cane delle sue più strette necessità.

(Un cane sta molto meglio magro che grasso, prederisce vivere al freddo che al caldo, si sente più a suo agio sporco che pulito, può benissimo leccarsi da solo una piccola ferita, avere qualche pulce ma essere felice. Con un proprietario “psicopatico” che lo costringerà a fargli passare una vita contro natura, chiuso in appartamento, tranne due “pisciatine” quotidiane, sarà senza dubbi molto infelice anche se mangerà crocchette di prima qualità e indosserà un collarino luccicante, ma di questo non se n’è mai accorto nessuno. Chissà perchè!).

 

Si sono già fatte mille nuove leggi per la tutela degli animali da affezione ma nessuno non ha mai proposto di vietare la vendita di cani di media e grande taglia a chi non possegga un giardino, anzi, personaggi “illustri” si vantano addirittura in televisione, senza scrupoli o ripensamenti, di tenerli in casa come figli e farli dormire tutta la notte sul divano.

Poi succedono gli inevitabili incidenti, allora si promuovono leggi a favore di chi seleziona cani “rincoglioniti”, vuoti come delle zucche, che di cane hanno solo più la forma ma che ogni altro istinto primario lo hanno perso fra una consanguineità e l’altra finalizzate a vincere un concorso di bellezza.

Ma in questo caso sono tutti d’accordo: chi abita in appartamento e non si vede negata la possibilità di introdurvi un cane a piacere, volendo anche un San Bernardo, gli allevatori che possono vendere un soggetto a chiunque, senza problemi, veterinari a cui non mancheranno mai più i clienti e le fabbriche di crocchette che fanno fatturati vertiginosi anche in periodi di crisi.

 

Oggi si fa ormai molta fatica a capire il concetto che un cane, se fosse trattato come la natura prescrive, non dovrebbe ammalarsi mai.

Sta invece diventando normale che anche lui, come il suo padrone, debba essere portarlo a mille visite di controllo per salvaguardargli una salute che invece si sta facendo di tutto per distruggerli con un susseguirsi di errori, spesso anche consigliati dagli stessi addetti ai lavori.. (..e il business continua!).

 

Ma la cosa più incredibile è che alcuni proprietari, pur possedendo grandi giardini, si ostinano comunque a tenerli in casa di notte.

L’ultima invenzione di chi commercializza cani a pelo corto, alcuni anche proposti come guardiani (..con un po’ di fantasia!), è quella di sostenere che il cane sia più utile, per la sicurezza della famiglia, se tenuto in casa, …così almeno nessuno non si accorgerà mai delle sue carenze di animale anomalo, creato artificialmente dall’uomo e non più in grado di trascorrere le 4 stagioni all’aperto, senza ammalarsi.

Altri invece dicono di tenerlo dentro per salvaguardare la sua sicurezza: “In casa è più difficile che mangi un boccone avvelenato!”. Come se per evitare l’incidente della tegola in testa, non si dovesse più uscire per tutta la vita.

 

Ma esiste anche un’altra realtà, ovvero i MIEI cani da Pastore dell’Asia centrale, quelli autentici di un tempo.

 

I miei cani nascono già predisposti a vivere fuori alle intemperie, in quanto i loro genitori, nonni, etc. sono stati cresciuti in un ambiente naturale, ai piedi di una montagna, potendo scegliersi il luogo più opportuno dove coricarsi, sia di giorno che di notte, indipendentemente dalle stagioni.

Loro possono decidere autonomamente quanto bagnarsi sotto la poggia o rimanere sotto la neve, per poi magari riposare qualche ora su un asciutto giaciglio di fieno, come fecero da sempre gli autentici cani da pastore di tutto il mondo.

 

Già da cuccioli iniziano ad avere un rapporto spontaneo con la vita, in base a cosa decide la Natura. Fin dal momento del parto io non mi intrometto mai in cosa voglia fare la madre dei suoi cuccioli e lascio che sia lei a stabilire quanti e quali allevare. Mi limito solo a preparare un giaciglio di fieno al riapro e, solo se il parto avviene in inverno, accendo una lampada centrale che possa mitigare il freddo innaturale presente al momento della nascita, nessun animale che viva allo stato brado viene alla luce durante il periodo invernale, bensì col tepore della primavera, quindi cerco di riprodurre la stessa temperatura di quella stagione.

 

Ho sempre rispettato la privacy della femmina quando partorisce, limitandomi a compiere un sopraluogo ogni mattina, per vedere la situazione.

Molti rimangono presenti per settimane affinché qualche cucciolo non rimanga schiacciato, ma io ho capito in tanti anni d’esperienza che nessuno può fare meglio della madre (ovviamente dev’essere un cane vero e non un “surrogato” creato dall’uomo tramite assurde selezioni).

Io credo che se una madre non è capace ad allevare, sia meglio perdere l’intera cucciolata, piuttosto che far continuare una generazione di soggetti che riprodurranno la stessa anomalia. La Natura farebbe così!

 

Se i cuccioli sono sani, inizieranno subito a succhiare da soli ed in pochi giorni saranno già “forti come dei tori”, non sono mai stato d’accordo con chi li vuole aiutare ad attaccarsi alle mammelle per allevarli a tutti costi.

Ho avuto cucciolate di 14 soggetti, tutti nutriti senza problemi ed altre finite male nonostante fossero costituite da pochissimi elementi, magari della stessa madre che si era dimostrata esemplare la volta precedente. In natura non tutti i parti debbono obbligatoriamente andare a buon fine ed ogni cosa procede regolarmente secondo dei principi che ci hanno condotti fino ad oggi, dal primo giorno della creazione.

 

Per capire quando inizia il periodo dello svezzamento, attendo che sia lei a rigurgitargli la carne che ha mangiato poco prima, ed è proprio ammirando questa fase che ho compreso quanto siano abili i miei cuccioli a mangiare carne con ossa fin dal primo mese e senza che accada mai nulla di grave, al contrario di quanto molti sostengono. Quando la madre gli rigurgita il cibo, non si preoccupa minimamente di scartare le ossa e dovreste vederli come se la sanno cavare bene da soli senza mai trangugiarne uno, masticano tutto meticolosamente con i loro dentini, fino a scartare le parti da non ingerire che ritorneranno nuovamente alla madre.

 

In verità c’è da dire che, in natura, alla femmina “alfa” di lupo non viene mai procurato dal branco cibo con le ossa per tutto il periodo dello svezzamento, quindi la carne rigurgitata ne è solitamente priva. Qualcuno sostiene pertanto che si dovrebbe fare la stressa cosa coi cuccioli, ovvero somministrargli nei primi giorni dello svezzamento la carne tritata senza ossa.

Io non sono molto d’accordo con questa teoria in quanto in caso di perdita del branco o dell’unico compagno, il che e assolutamente possibile, la femmina non potrà cacciare da sola animali di grande taglia, dei quali mangiare solo le interiora, ma si dovrà accontentare di una qualsiasi piccola preda che riuscirà a procurarsi nelle brevi assenze dalla cucciolata e che mangerà totalmente. Sarà quindi costretta a rigurgitare ai cuccioli una carne provvista di piccole ossa, ancor più pericolose. E tutto ciò avverrà proprio in un particolare momento di grande necessità naturale di riprodurre la specie, viste le gravi perdite subite da quello che prima era un branco, quindi i cuccioli dovranno comunque sapersela cavare a scartare le ossa.

Infatti non mi è mai capitato in 50anni di vedere un cucciolo di poche settimane a ingurgitare qualcosa che non doveva, cosa che invece può avvenire in età più adulta al cucciolone durante i momenti di gioco.

 

Da quel momento inizio a mettere delle carcasse di pollo, spezzettate con la mannaia, dove vive la cucciolata in fase di svezzamento ed è affascinate vedere come la madre sappia dosargli i pasti. A volte li lascia mangiare, rosicchiare e anche litigare per ore, altre volte invece gli ringhia e non li lascia avvicinare alla carne, altre ancora interviene subito facendo piazza pulita di tutto, nonostante abbia appena finito di consumare il suo lauto pasto; spesso in quest’ultimo caso, nel frattempo che mangia, concede ai cuccioli una poppata supplementare, come per dirgli che per oggi la carne può bastare ed è meglio ancora un po’ di latte.

E’ incredibile vedere come li sappia redarguire e come anche fra i cani ci sia chi ubbidisce subito e chi non ne vuole sapere, costringendo la madre a rincarare la dose.

 

Adesso è inverno e dove allevo i miei cani non mancano sicuramente neve e temperature molto rigide. Ogni anno si mantengono per lunghi periodi sotto lo zero ma, già dopo i 40 giorni, consento che i cuccioli scelgano da soli dove rimanere a dormire durante la notte. Nonostante io lasci sempre una lampada accesa, come fonte di calore, in un angolo della capanna dove vivono all’aperto con la madre, ho constatato più volte che scelgono di coricarsi proprio dal lato opposto, anche quando le temperature scendono a -20°C.

 

Ecco il segreto perché i miei cani sono altamente equilibrati, nonostante abbiano un carattere molto forte e predisposto alla guardia. Loro nascono e crescono secondo un susseguirsi di procedimenti naturali che gli sono congeniali ad una vita serena. Nessuno di loro è mai stressato dall’uomo che decide cosa fare, ogni mio soggetto è libero di vivere in base alle sue esigenze, fin dai primi giorni di vita.

 

Mentre il carattere di ogni cucciolo è differente l'uno dall’altro ed è  necessaria la mia selezione per stabilirne le singole attitudini al lavoro di guardia, la rusticità è invece una caratteristica comune a tutti i miei soggetti, come la loro salute.

 

E’ inutile vantare linee di sangue originali provenienti dagli stati più esotici dell'Asia centrale e parlare di cani provenienti da genitori aborigeni, per poi farli vivere in gabbie sul cemento, in attesa delle esposizioni della domenica.

La genetica non è una caratteristica che si può fissare rendendola invariata all’infinito, dopo poche generazioni alcune caratteristiche, se non sono state mantenute ed incrementate da un ambiente favorevole, tendono a perdersi progressivamente. Fu così che si passò dalla morfologia e carattere del lupo selvatico al cane domestico di oggi.

 

Per essere sicuri che i cani di una qualsiasi razza abbiano mantenuto tutte le caratteristiche di un tempo è innanzitutto indispensabile valutare dove siano vissute le ultime generazioni del cucciolo che si sta per acquistare.

 

In questo PRIMO filmato potrete ammirare la rusticità dei miei cuccioli che sto crescendo in questo periodo invernale ed il comportamento della loro madre nelle varie situazioni che ho appena citato in questo articolo.

 

Nel SECONDO filmato, il comportamento di alcuni cuccioloni e di un soggetto adulto durante una pioggia primaverile.

 

La RUSTICITA’ di un cane da guardia è un fattore molto importante e non basta raccontare a tutti la storia affascinante dell'Asia centrale di un tempo.

Per riprodurre e garantire dei cani sani, forti ed equilibrati, come tutti desiderano, ci vuole ben altro!

 

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