IL CANE PASTORE TURKMENO
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31/03/2008 - Il cane Pastore dell'Asia Centrale: Cane grande o GRANDE cane?



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In una razza, poco omogenea morfologicamente, come il Pastore dell'Asia Centrale, dove si possono trovare soggetti più o meno alti, molto robusti, snelli, con mantello a pelo lungo, medio, corto e di varie colorazioni, è facile, per il profano, provare un senso di smarrimento. Non di rado, le persone mi chiedono informazioni sull'altezza e sul peso dei miei cani, puntualizzando che stanno cercando un grande molosso per la guardia della loro proprietà . Sapendo cosa viene scritto su molti giornali di cinofilia e pubblicizzato su alcuni siti internet, mi rendo conto che non sia facile scegliere l'animale ideale da destinare alla guardia della propria casa ed alla protezione della propria famiglia. Indipendentemente dalle varie taglie dei cani che io allevo, vorrei prima scrivere un po' di storia di cosa avvenne, per millenni, fra il cane ed il lupo nelle terre dell'Asia centrale. L'enorme area su cui si estende l'Asia centrale è costituita da alcune zone desertiche, popolate da scarsa fauna di taglia piccola e da altre montuose, molto più rigogliose, in cui vivevano svariate specie di animali. In queste due differenti realtà , convissero per millenni il cane da Pastore dell'Asia Centrale ed il lupo, entrambe evolutisi in relazione al loro territorio di appartenenza. E' facile immaginare lo sviluppo di cani e lupi di taglia più piccola, nelle zone desertiche, in quando storicamente denutriti vista la carenza di animali da cacciare ed altri esemplari molto più grandi (anche oltre i 70kg.) nelle regioni montane con più vegetazione. In ognuna di quelle zone, i cani ed ancor di più i lupi, dovettero da sempre sopravvivere cacciandosi il cibo selvatico. Dare grandi avanzi al cane, del povero pasto quotidiano, non fu iniziativa antica dei pastori nomadi dell'Asia Centrale ed in alcuni casi non costituisce ancora abitudine attuale. E' quindi molto facile, la spontanea proporzione: poco cibo, tanta fame e quindi molta aggressività  ed istinto predatorio. Molto cibo, più sazietà  e quindi meno necessità  d'azione. Se ne deduce facilmente che, nelle zone desertiche, i lupi, più piccoli ed agili, fossero molto più aggressivi per necessità , che nelle zone montane. Gli attacchi dei lupi, in quei luoghi aridi, furono storicamente sempre motivati dalla drammatica necessità  di sopravvivenza ed a volte furono gli stessi cani a costituire il pasto della giornata. I cani dei pastori, impararono presto che, ad ogni attacco che loro sferrravano contro il lupo, era in gioco innanzi tutto la loro vita, più di quella delle pecore, spesso già  difese dagli stessi pastori che le proteggevano fino alla stregua, con l'aiuto del fuoco, essendo l'unica ricchezza posseduta. Nelle zone montane, i cani di taglia più grande ebbero sempre meno difficoltà , sia per l'abbondanza di cibo, costituita spesso da giovani cinghiali attaccati in branco, che per i lupi, molto meno affamati e quindi disposti a rinunciare più facilmente. Se ne deduce quindi che i cani di taglia grande, essendo storicamente sottoposti a meno fatiche fisiche ed ambientali per la sopravvivenza, svilupparono istinti primari sicuramente inferiore a quelli più piccoli che vivevano nelle pianure desertiche. E' credibile che i pastori preferissero i soggetti più alti, considerati per statura capaci di incutere maggior timore, ma risultarono comunque sempre di struttura molto longilinea e poco robusta, vista la necessità  di cacciarsi autonomamente il cibo e di adattarsi alle situazioni climatiche locali. In oltre, ai grossi cani dei pastori di montagna, spesso era sufficiente la presenza, gli abbai a distanza, per demotivare gli attacchi dei lupi molto meno affamati e non dovendo battersi molto spesso per la vita, svilupparono un'attitudine al combattimento inferiore ai loro parenti, più piccoli, del deserto. Anche la potenzialità  degli organi interni, dei cani di grossa taglia, fu da sempre più limitata, basti vederne, tutt'oggi, la mortalità  prematura, rispetto a cani di piccola taglia: un bassotto vive, in media, il doppio di un San Bernardo! Lo so che è facile credere il contrario, in quanto il cane di grande mole ci fa sentire, istintivamente, più protetti, ma fra due Pastori dell'Asia Centrale, uno di media e l'altro di grossa taglia, si riscontrano maggiori prestazioni per la difesa del territorio nella prima tipologia. Sono talmente contrario a qualsiasi forma di combattimento fra animali che non intendo esprimere il mio giudizio sulla differente forza fra i maschi di Pastore dell'Asia Centraleautentici di taglia media e altri di taglia pesante, presenti negli attuali concorsi di bellezza, ma credo sicuramente di conoscerne la risposta. Il cane sviluppò maggiore istinto primario di sorveglianza ed aggressività  laggiù dove rischiò per millenni, durante il suo lavoro di protezione, di diventarne una vittima. I cani da Pastore dell'Asia Centrale, dimostrarono sempre grande coraggio nel proteggere i greggi ma poco poterono infierire, in quelle terre, contro i lupi realmente affamati. Forse ci fu qualche sporadica eccezione sulle quali si crearono leggende, ma la realtà  fu sempre dannatamente diversa. Il lupo, in quanto animale selvatico e quindi molto diffidente, evitava spesso gli attacchi alle pecore in presenza dei cani, ecco l'utilizzo primario dei pastori, ma quando l'istinto di sopravvivenza prevaleva, specialmente presente nelle zone desertiche, lo faceva con esasperata determinazione. A chi sostiene che i cani da pastore dell'Asia centrale di taglia pesante, furono impiegati con successo, contro vari attacchi di orsi e leopardi, presenti nelle zone più montuose, consiglio di consultare gli etologi per capirne l'impossibilità  di questa versione. E' vero che in quelle zone vivevano e vivono tutt'oggi, orsi e leopardi che a volte attaccavano le greggi, ma gli scontri furono sempre a scapito dei cani e spesso furono proprio quelli di statura più limitata a salvarsi evitando le prese ed i colpi mortali. Anche la stessa determinazione del cane, nell'affrontare l'uomo, non ebbe mai relazione con la mole dei soggetti, basti vedere l'aggressività  che sanno esprimere cani di piccolissima taglia, tipo volpini, terrier, etc... Io posseggo cani da 60 cm al garrese sino ad oltre 80 cm, a pelo corto ed a pelo lungo ma sono, da sempre, molto attento alla massa muscolare, in quanto ritengo debba rimanere molto contenuta per essere funzionale. In natura, il predatore appesantito, sarebbe perdente, come lo è il cane grande se impiegato in qulasiasi attività  fisica. Oggi, per un allevatore è estremamente facile riempire i suoi recinti di soggetti grandi quanto vitelli, gli allevamenti dei Paesi dell'Est sono in sovrabbondanza di questi soggetti, molto più difficile è cercare di capire la storia vera di questo cane, selezionarlo per le reali caratteristiche che possedeva un tempo ed offrire agli appassionati, soggetti utili e capaci di meravigliare per le loro prestazioni caratteriali. Quindi, cari amici, allevare selezionando secondo le prestazioni caratteriali, non significa trascurare la morfologia bensì ricercare quella utile al lavoro ed alla funzionalità  motoria del cane. Un consiglio che posso dare a chiunque desideri un buon guardiano nel giardino: non preoccupatevi, cosà tanto, di acquistare un Pastore dell' Asia Centrale grande, assicuratevi invece che sia, il più possibile, "autentico" e che possa diventare un GRANDE CANE!

 TURKMENO - www.pastoredellasiacentrale.it - 349 33 35 668

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