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31/01/2014 - Il ''Prof. HANNIBAL'': …quando il cane insegna all’uomo! (VIDEO)



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Una delle cose più importanti che ho imparato nella mia vita di cinofilo, frequentando uomini come Shaun Ellis, il famoso “wolf-man” inglese oppure incontrando Werner Freund, l’anziano zoologo tedesco, entrambi con un'esistenza dedicata ai lupi, è quella che noi uomini, non abbiamo MAI NULLA da insegnare ai nostri animali, bensì dobbiamo solo sforzarci a capire le loro esigenze: unica soluzione concreta per una convivenza di successo!

 

 

Non saprei dire se Shaun Ellis ha realmente vissuto per 18 mesi da solo con un branco di lupi selvatici nella foresta dell’Idaho in USA, molti studiosi non ci credono, in quanto ritengono sia impossibile e per contro lui non ha mai saputo produrne una minima testimonianza fotografica, certo è che ne ha cresciuti parecchi in cattività ed adottati altrettanti con cui ha dovuto trovare il sistema per poterci convivere. Il lupo non è un cane!

 

 

Come non conosco nei dettagli tutte le avventure dell’ormai circa 81enne Werner Freund, ex militare della Bundesgrenzschutz, personaggio schivo ed assolutamente reticente a svelare le cose imparate dai suoi 29 lupi, di cui si occupa ancora tutt’oggi personalmente e dall'esperienza accanto ad un orso che cresciuto da piccolo, lo ha accompagnato per una buona parte della sua vita militare.

 

Ho incontrato una sola volta Werner Freund e gli sono molto grato per avermi comunque trattato con grande privilegio, dedicandomi tutto il tempo che desideravo, ma alla sua età non si ha più voglia di perdersi in chiacchiere, 80anni sono parecchi ed il business non gli è mai interessato troppo, forse per capire di più, varrebbe la pena poter lavorare un po’ di tempo al suo fianco, ma la vita di ognuno di noi ha dei precisi impegni da mantenere e non sempre è possibile fare cosa si desidererebbe.

Con Shaun Ellis ho avuto invece un percorso molto più intenso, sono stato parecchie volte nel suo Wolf Center come anche lui è venuto da me, mi ha concesso il grande privilegio di interagire con un paio dei suoi lupi, esperienza che ho affrontato con grande paura e forse un po’ d’incoscienza, visto che non mi conoscevano affatto, ma tutto è andato per il meglio e posso dire di aver imparato molte più cose in quei pochi minuti che in anni passati a leggere quanto scritto dai pilastri della cinofilia internazionale.

 

Ma la cosa che mi è rimasta più impressa di tutto quanto hanno saputo trasferirmi questi due personaggi, è il rapporto che vivono ogni giorno con i loro animali: basato totalmente sullo studio di come poter capire meglio le loro necessità.

 

Chiunque decida di adottare uno o più cani, lo fa sempre per soddisfare una propria esigenza: io per allevarli e trarne cani da guardia, i miei clienti per vivere al sicuro, un altro per andare a caccia, il pastore per tenere lontani i lupi, la “vecchietta” per trarne una proficua compagnia e così via. Credo che sentirsi altruisti adottando un cane, sia un po’ ridicolo, in quanto lui desidererebbe molto di più vivere in una società che lo sapesse rispettare allo stato randagio, dove potersi accoppiare con chi meglio crede, scegliersi i cibi che preferisce, depositare le feci dove ritiene opportuno e soddisfare molti altri istinti che l’uomo non può più consentirgli in quanto ormai inserito in un contesto più “civile” e raffinato. Il moderno processo d'umanizzazione dei cani, non è altro che una delle tante ipocrisie che ha saputo coniare la nostra società per nascondere dei precisi interessi economici. Quindi tendo a commuovermi poco nei confronti di chi si ritiene particolarmente animalista, sotto ogni forma di nostro presunto disinteressato altruismo, esiste sempre un tornaconto indiretto, magari solo per soddisfare l’ego nascosto, ma si tratta comunque di un vantaggio personale. Chi si dichiara orgogliosamente un amante degli animali, dovrebbe anche chiedersi sempre quanto gli animali amino lui!

 

Far sedere un cane quando vogliano noi, accucciarlo a comando, imporgli di rimanere fermo sul posto o peggio ancora condizionarlo a svolgere degli sport e dei lavori che non sono nella sua natura d’animale, anche se è ovviamente permesso da una Legge distratta, non è poi tanto diverso da tenerlo tutto il giorno legato ad una catena. In questo secondo caso, ormai moralmente condannato da tutti, si priva al cane di spaziare con libertà in un giardino, mentre nel primo, di esprimersi in base ai propri istinti. E' tutto da valutare cosa preferisca l'animale: rimanere in pace legato alla catena dietro casa, oppure dover sottostare ad un proprietario psicopatico che continuamente gli impone dei comandi? E’ assolutamente banale disquisire se sia più coercitivo un collare a strozzo di un altro, tanto per fingersi amici degli animali, se poi  non si riconosce a tutti gli esseri viventi il diritto di vivere secondo la propria indole naturale. Ecco perché io sono sempre stato contrario a chi decide di adottare un cane senza disporre di un giardino recintato dove lasciarlo muovere e sporcarsi in libertà. Tutte le teorie inventate per creare delle scusanti e mettere a posto la coscienza a chi deve tenere un cane recluso in un appartamento, peggio ancora se accudito come un figlio, non contano nulla. Lui è un animale e desidera vivere come tale e tutto quello che si fa di superfluo, non compenserà mai minimamente la sua mancata libertà di esprimersi a piacere.

 

Molti anni fa, il lupo diventò un cane, avvicinandosi all’uomo, solo per cibarsi dei suoi scarti di cibo e sopperire all'istinto di sopravvivenza, ma non sicuramente per farsi traviare e condizionare nella sua natura di animale. A tutto il resto ci abbiamo pensato noi. Come al solito!

 

Quindi, il minimo che noi dobbiamo fare nei confronti del nostro cane è quello di sforzarci a capirlo nella sua natura di essere molto diverso da noi ed assolutamente non paragonabile all’essere umano in nessuna delle sue sfaccettature. Volergli bene, significa lasciargli fare il cane come preferisce ed in cambio delle buche che ci farà in giardino, degli oggetti rosicchiati e di altri disagi, ci trasformerà in esseri migliori. E se non ci credete, provateci! 

 

Essere cinofili non significa conoscere il nome di tutte le razze esistenti al mondo, vincere coppe alle esposizioni di bellezza o portare l’”oggetto” a fare i suoi bisogni nei giardinetti pubblici, bensì imparare a cogliere l’essenza di quella purezza morale che solo un animale come il cane, può offrirci quotidianamente. Tutto il resto sono banalità.

 

Sia Ellis che Werner, durante i nostri incontri, mi dissero più volte: “Chiunque si faccia mordere dal proprio cane, è sempre per colpa sua, anche se poi è l’animale a portarne le conseguenze! Il cane non ha mai nessun vantaggio ad inimicarsi chi provvede alla sua sopravvivenza, questa è una legge naturale, il problema è che l’uomo è così ignorante e spesso indifferente alle sue esigenze primarie che ad un certo punto l’animale non ha alternative!”

 

 

Prima di acquistare il loro guardiano, Thomas e Maura, vennero a visitare il mio allevamento e per oltre un anno, ci sentimmo per le solite domande e perplessità. Sarebbe stato il primo cane della loro vita!

 

Erano entrati i ladri in alcune case circostanti e Maura non si sentiva più tranquilla, anzi erano frequenti gli incubi con sobbalzi che faceva sempre più spesso, nonostante non si fosse ancora trasferita con il marito nella casa appena costruita. Il brutto sogno era sempre lo stesso: aprire gli occhi e trovarsi qualcuno in casa che frugava nell'armadio. Oserei quasi dire che la visita preventiva al mio allevamento, aveva avuto il principale scopo di verificare se esisteva veramente un cane che avrebbe potuto garantirgli quella sicurezza ormai svanita ogni volta che scendeva la sera e s'avvicinava l’ora di andarsi a coricare.

 

Come videro i miei cani all’opera, specialmente Annibal, si rassicurarono subito che i ladri non sarebbero più potuti entrare alla loro insaputa, ma non furono pochi i dubbi e le perplessità di non essere capaci di gestire un simile animale, anche considerato com’erano appena stati accolti dalla totalità dei soggetti presenti nel mio allevamento.

 

A volte, noi della famiglia, ci meravigliamo come rimangano impressionati certi visitatori per il carattere dei nostri cani, in quanto, avendoli cresciuti fin da piccoli o anche se adottati da adulti, li consociamo ormai nei minimi particolari come fossero dei nostri figli. Entrambe le mie ragazze, li avvicinano ogni giorno con la massima rilassatezza e fin da quando erano piccolissime, cosa che non sarebbe mai avvenuta se anche una sola volta, i nostri cani non le avessero contraccambiate con grande affetto.

 

Un giorno nacque una cucciolata di Tejen x Annibal e non appena la pubblicai sul mio sito, ricevetti subito una telefonata di Thomas che mi diceva: “Stiamo pensando di prendere un cucciolo, ma lo vogliamo forte come il padre, anzi desidereremmo chiamarlo proprio come lui, magari aggiungendoci un’ “H” davanti!”. Ed io capii subito quanto era grande il loro desiderio di trovare un cane che li potesse veramente proteggere.

 

Ero felice della loro audace decisione, ma nello stesso tempo sapevo che se Maura e Thomas, realmente desideravano un ”clone” del mio Annibal, avrei dovuto seguirli, passo dopo passo e con molta attenzione, nella crescita e conduzione di un animale con il motore di una Formula1, nonostante fossero solo dei "neopatentati"!

 

Individuai nella cucciolata un soggetto già molto predisposto alla guardia, lo chiamai HANNIBAL per esaudire il loro desiderio e lo consegnai a Thomas un sabato mattina che mi raggiunse in quel di Peveragno.

 

 

Per i primi mesi, nessun problema, tutto filava liscio, il piccolo guardiano si cimentava già a custodire il territorio.

 

Fin quando un giorno iniziai a ricevere la prima di alcune telefonate dove Thomas mi descriveva gli strani comportamenti d’insofferenza che il piccolo HANNIBAL manifestava solo nei suoi confronti e non con la moglie.

 

 

Maura e Thomas hanno due caratteri molto diversi, direi opposti ed è forse proprio questo il successo della loro convivenza. Lei molto calma, pacata e sempre pronta ad annullarsi per lasciare spazio agli altri. Thomas un romagnolo verace, molto estroverso, attivo e caparbio, a volte addirittura un po’ turbolento, anche se dotato di una simpatia travolgente.

 

Non appena portato a casa il piccolo HANNIBAL, fu Thomas a prendere in mano la situazione e a sentirsi il responsabile della sua futura educazione, mentre Maura si limitò solo a godersi l’arrivo del cucciolo ed offrirgli tutto l'affetto necessario.

 

 

In quel periodo frequentavano una coppia di amici che possedevano un cane da difesa di cui non voglio citare la razza, l’animale viveva prevalentemente in casa trattato come un figlio e non appena superò l’anno d’età, non mancò di azzannare il suo proletario, nonostante fosse stato socializzato come voluto da tutti gli "esperti" della zona ed abituato ad incontrare un qualsiasi amico che visitasse la famiglia. Dopo l’incidente, ci fu ovviamente il panico e allora intervennero un po’ di “Cesar Millan” locali: un educatore cinofilo propose una soluzione rieducativa, il comportamentalista ci provò con i "Fiori di Bach", un veterinario consigliò addirittura gli psicofarmaci, mentre bastò poi regalargli un  cortile che tutto trovò il suo equilibrio naturale.

 

Io credo che Thomas rimase un po’ scosso da quell’episodio e sapendo di non avere troppa esperienza coi cani e un carattere un po' ansioso, apparentemente la metteva sempre sul ridere, ma in realtà temeva di finire presto anche lui fra le fauci del suo cucciolone.

 

 

E come fanno tutti i principianti, instaurò erroneamente un rapporto forzato con il suo cucciolo, invitandolo al gioco, stimolandolo alla lotta, stabilendogli molte regole, impedendogli svariati comportamenti ed altre azioni spontanee, tanto da poter testare meglio le sue reazioni e trovare quelle certezze di cui necessitava.

 

Maura che invece era esclusa dall’educazione del cucciolo, si limitò ad osservarlo ed accarezzarlo affettuosamente.

 

Non passò molto altro tempo che Thomas mi chiamò ancora dicendomi che HANNIBAL, iniziava a ribellarsi ad ogni suo comando, anzi, dava evidenti segni di insofferenza ad ogni volta che lui si avvicinava, mentre nei confronti di Maura il rapporto continuava ad essere idilliaco.

 

 

Eppure Thomas lo amava veramente, lo aveva sempre portato a passeggio, gli aveva preparato una bella cuccia con tanta passione, aveva grande interesse di instaurare un buon rapporto con lui, ma il rapporto fra i due pareva deteriorarsi ogni giorno di più.

 

Alla prima occasione mi recai a Faenza presso l’abitazione della giovane coppia, vidi il cucciolone che si era già trasformato molto prematuramente in un giovane "piccolo drago" e dopo aver rassicurato Thomas, mi nascosi dietro una finestra chiedendogli di relazionarsi con il cane, come faceva abitualmente.

 

 

Capii in breve tempo che HANNIBAL aveva ereditato il “peggio”, o forse il meglio, da due dei suoi antenati: stava diventando incredibilmente attivo ed agile come il padre Annibal, ma possedeva anche "l'aggravante" di un carattere “granitico” simile al nonno Kimè, mentre Thomas che stava avvertendo inconsciamente questo distacco, si relazionava con lui nei peggiori dei modi, nulla di diverso da come avrebbe fatto chiunque nei suoi panni, ma assolutamente sconveniente per un cane di quella portata. Com’era anche evidente e logico che HANNIBAL avesse scelto Maura in qualità di Leader e non Thomas che continuava ad infastidirlo in ogni modo.

 

Proposi subito di sostituire il cane con un altro cucciolo più semplice, forse più adatto alla loro prima esperienza, vedevo che il rapporto fra HANNIBAL e Thomas si era ormai un po' deteriorato e non sarebbe stato facilissimo recuperarlo, ma la risposta di Maura fu chiara ed immediata: HANNIBAL sarebbe stato con loro fino agli ultimi giorni della sua vita.

 

 

E il “povero” Thomas, un po’ per passione ed amore per il suo cucciolone, ma anche perché costretto dai fatti, diventò un dei miei migliori allievi e pian piano, si trasformò in quell’esperto cinofilo che oggi rappresenta. Oltre ad aver partecipato a varie sessioni del mio Corso Base sul Cane da Guardia, oggi Thomas ha ormai raggiunto la qualifica di Ispettore Federale e di Consulente Cinofilo per Cani da Guardia e segue regolarmente ogni aggiornamento stabilito dalla Federazione Italiana Cani da Guardia, ma il suo merito più grande è stato quello di aver saputo umilmente ricredersi e capire rapidamente la marea di errori commessi fino a quel momento.

 

Oggi, i "due" sono diventati grandi amici ed il loro ottimo rapporto è immortalato nel filmato che vedrete qui sotto.

HANNIBAL è un esplosione di energie con la diffidenza di un lupo selvatico, sospetta sempre di tutto e di tutti, ma con un po’ d’impegno, sia Maura (innata cinofila al naturale) che Thomas (con la sua costanza ed umiltà di imparare), hanno saputo raggiungere il loro traguardo, trasformandolo nel cane affettuoso che desideravano, perché dove c'è l'intelligenza dei padroni ed amore per gli animali, non esiste cane impossibile!

 

Sono solo passati 3 anni e pochi mesi, da quando gli diedi il piccolo HANNIBAL e Thomas lo introdusse in quel giardino, così tanto perfetto ed illibato da far quasi concorrenza ai Giapponesi, devo ammettere che oggi il giardino è un po’ cambiato, ma in compenso è cambiato molto anche Thomas!

 

 

Ogni volta che c’incontriamo, Thomas non perde mai l’occasione per parlarmi con entusiasmo di come “un cane possa migliorare il suo padrone”. Spesso mi dice: “Interagire con HANNIBAL mi è servito per capire alcune sfaccettature del mio carattere che non conoscevo ancora bene, le difficoltà che ho incontrato con lui, mi hanno fatto riflettere molto. Risolvere il problema mi è stato utile per trarre ottimi spunti per migliorare il mio rapporto con gli altri”. E credo che questo non sia poco!

 

Gestire e nutrire un cane apatico, sempre disposto ad accettare ogni errore del padrone, è quello che oggi, purtroppo, molti desiderano e stanno facendo, ma questa non è cinofilia! In quel modo non s'impara nulla di buono.

 

Nei campi d’addestramento, ho sentito ripetere spesso la frase: “E’ il cinofilo che fa il cane!”. Invece, la mia filosofia prevede l’esatto contrario: "E' il cane che fa il cinofilo!". 

 

Annullare il carattere di un cane, condizionandolo ad eseguire ogni comando, è possibile solo quando si hanno a disposizione soggetti teneri o solo apparentemente duri. Forse utili per lo sport, per una limitata difesa personale fatta prevalentemente d'apparenza, ma in presenza di autentici guardiani, quelli che intendo io, gli unici che possono essere in grado di affrontare in pratica un malintenzionato che entra di notte nel giardino, da soli, senza comandi, non è possibile cambiare la loro indole indipendente e fiera di essere animali integri sotto ogni aspetto.

Con il cane rustico, forte ed audace che pattuglia il giardino tutta la notte, sotto ogni intemperie e che non si cura di nulla se non sorvegliare il proprio territorio, non sono possibili giochetti o tranelli.

 

 

Lui è già nato in quel modo perché la Natura lo ha voluto così e provare a condizionarlo sarebbe come ostruire il percorso del fiume che scende a valle spontaneamente, sarà solo questione di tempo, ma presto tutto ritornerà come prima e all’uomo non rimarrà altro che constatarne i danni.

 

La Natura non va mai presa di petto e contrastata, bensì assecondata rispettando i suoi principi divini ed il rapporto che l’uomo deve intraprendere con il suo cane, deve seguire lo stesso percorso.

 

 

Se noi analizziamo le posizioni di Maura e di Thomas nei confronti del loro “terribile” HANNIBAL, oggi entrambe vincenti sul cane, in quanto si adorano a vicenda, è facile capire che senza mai averne posseduto alcuno, Maura era già nata una “cinofila” perché dotata della capacità di osservare gli animali ed accettare la loro indole, tant’è che HANNIBAL scelse subito lei come Leader. Thomas invece studiò parecchio per diventare chi oggi rappresenta, ma alla fine del suo percorso, si ritrovò a fare la stessa cosa di MAURA: osservare e cercare di assecondare le esigenze del suo cane!

 

 

Quando parecchi anni fa incontrai il mio Kimè, un cane speciale, ma che nessuno aveva saputo tenere con se per più di qualche mese, imparai la maggior parte di quanto oggi insegno nei miei corsi di cinofilia. Con lui cercavo di mettere a frutto tutto quanto avevo appreso in tanti anni, mia moglie non aveva mai avuto un animale, per il primo anno non osava nemmeno avvicinarlo troppo, ma Kimè scelse lei come il suo Leader e me lo dimostrò molte volte sottoponendomi alle più schiaccianti umiliazioni. Da lei era disposto a farsi fare di tutto, da me nulla! Spesso prendeva la carne che io gli davo, la portava in grembo a mia moglie, si girava verso di me ringhiandomi perchè non m'avvicinassi, per poi mangiarla nelle mani di mia moglie che nel frattempo lo accarezzava. Eppure il "cinofilo" ero io! O no?!

 

Fu così che iniziai ad invertire il mio modo di interpretare il rapporto uomo-cane, basato sulla Leadership e non più sulla dominanza dell’animale e tutto risultò più facile, specialmente con i soggetti forti e adottati da adulti.

 

 

Oggi HANNIBAL ha tre anni e continua ad essere una vera esplosione d'energia, i suoi atteggiamenti sono simili ad un vulcano in eruzione, direi che possiede un'esuberanza atipica rispetto alla media della razza. Appena vede un estraneo che s'avvicina alla sua proprietà, non si trattiene ed inzia a saltare con un'agilità simile ad una gazzella e con una prepotenza di un leone.

 

Ma con i suoi due padroni è un agnello, oggi è ormai diventato di una dolcezza inimmaginabile.

 

Il merito di tutto questo è anche dovuto alla qualità della sua genetica, poiché dietro di lui ci sono autentici cani da pastore d'antica selezione, soggetti che ritengono di vitale importanza mantenere un buon rapporto con la famiglia, in quanto considerano l'armonia del branco un elemento fondamentale per un'ottimale sopravvivenza, ma non va dimenticato il grande amore che Maura e Thomas hanno sempre provato per lui, pur attenendosi scrupolosamente ad alcune regole di gestione che gli prescrissi allora.

 

 

Essere riusciti a convivere in armonia con il "Prof. HANNIBAL", un cane d'impareggiabile esuberanza, significa aver imparato molti principi d'autentica cinofila e credo proprio che sia grazie a lui, se oggi i suoi padroni si possano considerare degli ottimi cinofili, ma di quelli veri, non solo a parole, perché aldilà dei diplomi appesi al muro, cosa conta nella vita, è non sottrarsi mai alle difficoltà ed organizzarsi sempre per superarle, come hanno saputo fare Maura e Thomas.

 

Mi fanno ridere quelli che si considerano esperti cinofili, solo perchè parlano in modo altezzoso di "cinognostica", ma nel frattempo fanno sempre ben attenzione a stare alla larga dai cani difficili e duri di carattere.

 

Sarò pur dissacrante, come molti mi definiscono, ma il mio motto rimarrà semrpe lo stesso: “Dimmi che cane hai e ti dirò che cinofilo sei!”.

 

Cliccare QUI per vedere il Filmato di HANNIBAL

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