IL CANE PASTORE TURKMENO
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26/10/2008 - Il MIO Pastore dell’Asia Centrale: a chi lasciarlo, se si parte per le ferie?



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Molte volte, quando le persone vengono nel mio allevamento e constatano il carattere dei miei cani, nei confronti dell’estraneo, mi pongono la seguente domanda: “Ma quando andrò in ferie, a chi lo potrò lasciare, un cane del genere?”

Prima di rispondere a questa specifica domanda, vorrei fare alcune considerazioni generali, inerenti alla custodia di tutti i cani, quando il padrone va in ferie.

Per quelli che sono abituati in appartamento, sarebbe cosa meravigliosa che i loro padroni se li portassero con se, io l’ho fatto molte volte, con cagnolini di piccola taglia e con un po’ di buona volontà, vi posso garantire che si può gestire benissimo la situazione, senza privarsi di nulla, nel meritato periodo delle vacanze. Certamente, il cane dev’èssere abituato, fin da cucciolo, a stare alcune ore in casa da solo, senza disperarsi, dev’essere equilibrato, poco viziato, etc.., ma tutto ciò, non è d’interesse in questo paragrafo, in quanto vorrei parlare di coloro che hanno il cane che vive in giardino.

Qualsiasi cane che viva nel giardino di casa, indipendentemente se sia da guardia o meno, considera quel luogo, il suo habitat naturale in quanto ci rimane tutto l’anno, sparge i suoi odori con le feci, si nutre e spera di accoppiarsi. Non esiste, quindi, cosa peggiore, quando si decide di andare in vacanza, di prendere il cane e portarlo in pensione! Non solo lo priveremo della nostra presenza, unico punto di riferimento della sua vita, bensì lo “strapperemo” anche dal suo ambiente quotidiano: praticamente un abbandono. Previsto dalla legge, ma comunque un abbandono! Con tutto il rispetto per la professionalità di certi operatori del settore, che fanno il loro mestiere con amore e trattano i “pensionati” come fossero i loro animali. Il cane ne soffrirà molto, in quanto non riusciremo mai a spiegargli che questo spostamento, sarà solo temporaneo e non definitivo. Inutile, sarà mettersi la coscienza a posto, telefonando due volte il giorno al gestore della pensione, per sapere come sta, lui non potrà essere informato del vostro interessamento, in nessun modo. Non cambiargli alimentazione, sarà utile solo per evitare gli eventuali attacchi di diarrea ma non sicuramente per consolarlo.

Come ho già detto più volte, in Italia viene chiamato “cane da guardia” qualsiasi animale che sia di taglia medio-grande e che abbai ogni tanto, ma chi è in possesso di un vero cane da guardia, non potrà sicuramente portarlo, per qualche giorno, in pensione a meno che non si accetterà di lasciarlo chiuso, per tutto il tempo, a gironzolare fra le sue lordure. Non sarà certamente il gestore della pensione, che vorrà assumersi il rischio di aprirlo quotidianamente, con tutte le incombenze che ne potrebbero derivare. Quindi, voi andrete in vacanza e lui vivrà da recluso. Se sarà un cane, in fase di maturità, con età inferiore ai 3 anni, ne subirà ripercussioni caratteriali d’ogni tipo, dal cedimento psicologico all’aumento smoderato dell’aggressività, dalla perdita della giusta diffidenza nei confronti dell’estraneo, alla depressione più totale, etc.. secondo come interpreterà la situazione, quindi un vero disastro, tenendo anche conto che le pensioni per cani, sono spesso frequentate da pseudo-comportamentalisti che vorranno socializzarlo a tutti costi. E’ anche vero che, oggi, di veri cani da guardia, ce ne sono pochi, ormai i cani si differiscono secondo le razze, specialmente per l’aspetto morfologico, ma la sostanza è pressappoco uguale: mangiano, dormono, muovono la coda, quando arriva il padrone (visto che li nutre) e...basta. Quindi, per tanti soggetti, questo problema non si crea e quindi, ben vengano le pensioni gestite da persone affidabili che oltre ad incassare la retta giornaliera, sapranno dedicare anche un po’di tempo al vostro triste animale, lo faranno giocare con altri reclusi, etc... I “veri” cani da guardia furono creati dai pastori e dai contadini e loro, non andavano in vacanza!!

Per voi, che siete in possesso d’un vero cane da guardia, la “musica” cambia notevolmente. Se vorrete mantenere, forte ed equilibrato, il vostro Pastore dell’Asia centrale, scordatevi la pensione. Specialmente nella fase di crescita, è assolutamente deleterio toglierlo dal suo territorio ed obbligarlo ad essere gestito da altre persone, estranee alla famiglia. I danni minori, saranno la perdita della diffidenza, della determinazione, dei suoi punti di riferimento ed il sopraggiungere di stati d’insicurezza, cosa deleteria per un buon cane da guardia. I danni maggiori, potranno andare dal parziale disconoscimento del padrone, come unico leader del branco sino al totale squilibrio dell’animale. Nessuno può immaginare, cosa avviene nel cervello di un vero cane da guardia, quando noi lo togliamo dal suo territorio e lo portiamo altrove. Questo io posso garantirvelo con certezza, in quanto ho sperimentato il loro stato d’animo, tutte le volte che mi sono portato a casa un cane adulto e di forte carattere. Le reazioni dell’animale, possono essere molto diverse, secondo il temperamento, ma una cosa è certa, un cane non si ambienterà mai completamente, nel suo nuovo territorio, prima di un anno abbondante e ne soffre sempre e molto, sotto il profilo psicologico. Quindi, i vostri 15 giorni di vacanza, corrisponderanno ai suoi 15 giorni di pena. Se il cane non è ancora maturo, tutto ciò si moltiplicherà all’ennesima potenza. Che cosa fare, quindi, se si parte per le vacanze? Semplice! Si lascia a casa, nel suo giardino, dove lui vive tutto l’anno, e si cerca qualcuno che si occupi di dargli da mangiare. Per far ciò, si possono adottare due sistemi: abituare il cane, sin da cucciolo, ad incontrare una o due persone estranee (..e non dieci!) alla famiglia, le stesse che lo gestiranno quando voi non ci sarete o abituarlo a mangiare nel suo recinto di sicurezza, all’interno del giardino di casa, dove rimarrà chiuso per il periodo della vostra assenza ed una qualsiasi persona verrà a nutrirlo dall’esterno. In entrambi i casi, dovranno essere presi alcuni accorgimenti, per non rovinare il carattere del cane, ma queste informazioni le trasferirò, solo ai miei clienti, quando sarà il momento. Nella foto sopra, potete notare con quanta affettuosità i miei cani, Kimè e Burka, accolgano Sara, una nostra amica, che loro conoscono da anni. Quando, noi partiamo, arriva lei! E' incredibile vedere "quei due" che si farebbero ammazzare, pur di non far entrare nessuno nella nostra proprietà, come l'accolgono entusiasti, pur vedendola solo, al massimo, due o tre volte l'anno. Quando ce ne andiamo per qualche giorno, non sono comunque felici, basti notare Kimè, ogni volta che usciamo con le valige, per caricarle sull'auto, si allontana da noi, almeno dieci metri e si corica di schiena, per non vedere la nostra partenza. Ancora peggio è per Burka, la nostra eterna cucciolona, che sparisce e non si fa più vedere. Inutile raccontarvi della loro felicità al nostro rientro, Kimè, che si comporta tutto l’anno da vero duro “granitico”, inizia a fare il suo solito balletto, mugolando e girando su se stesso mantenendo il posteriore raso a terra, Burka, solo in quella occasione, ci salta addosso con slanci pericolosi e ci vuole leccare in viso, a tutti i costi, con reale pericolo di testate. Ma la loro integrità caratteriale ed equilibrio, sono stati sempre perfettamente conservati. Ricordo un anno, che Sara non c’era, lasciammo i cagnoni, gironzolare nel giardino, da soli, con abbondanti scorte di cibo e d’acqua messa all’ombra, avvisammo un amico ed i carabinieri, che cortesemente passarono, tutti i giorni, un paio di volte a controllare la situazione ed alle mie quotidiane telefonate, la risposta fu sempre la stessa: “Stanno bene e sono sempre più cattivi! Al nostro ritorno, constatammo il loro incredibile equilibrio, mantenuto nei periodi di autogestione: non avevano distrutto nulla nel giardino, avevano fatto i loro bisogni sempre nello stesso luogo e cosa più incredibile, ma realmente accaduta, si erano dosati il mangiare, prendendosene due porzioni, tutti i giorni. Non dimenticatevi mai che, per il vostro “vero” cane da Pastore dell’Asia Centrale, il cibo ha avrà solo e sempre un’importanza molto relativa, nutrirlo una volta al giorno, in caso di vostra assenza, sarà più che sufficiente, ma non toglietelo MAI dal suo territorio e se prevedete di lasciarlo spesso da solo, regalategli una compagna!

 

TURKMENO - www.pastoredellasiacentrale.it - 349 33 35 668

 

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