KIME' - Maschio di cane da Pastore dell'Asia Centrale da Guardia
11/10/2010 - Questo era Kimè.
La storia del mio incontro, con questo cane, si trova meglio spiegata in alcune pagine del sito e chiunque mi conosca, sa dell’amore particolare che io provo per questo animale.
Kimè, nacque da una femmina di storica fama, fra chi seleziona Pastori dell’Asia Centrale da lavoro, un’antica linea di veri cani da pastore, ormai scomparsa in quanto poco competitiva in esposizione. Purtroppo quasi tutti gli allevatori dell’Est, avendo assaporato il profumo dei soldi che possono scaturire dalla vendita di un soggetto vincente in esposizione di bellezza, hanno abbandonato tutto il meglio e si sono dedicati a ciò che produce denaro. Ho passato alcune settimane a girare fra le steppe dell’Ungheria a cercare alcuni dei suoi fratelli e devo dire che sono veramente forti ed incorruttibili. Il padre è ormai morto e parlando con persone lo hanno conosciuto, mi hanno raccontato del suo incredibile carattere.
Il fascino, che sprigiona Kimè, per la sua furbizia ed autorevolezza, è un cane veramente unico, difficilmente assimilabile ad altri. Lui non si scompone mai in grandi scenate d’aggressività, resta immobile e ringhia sottovoce, pronto ad attaccare. Non abbassa mai la guardia e si assicura sempre che chi attraversa il cortile, di casa nostra, sia uno della famiglia. Lui c’è sempre.
Mi è capitato di litigare, una sera d’estate, con un vicino di casa ubriaco e senza accorgermi, me lo sono trovato appiccicato alle mie gambe che mi spingeva via, ringhiando a colui che gridava dalla parte opposta della recinzione, fissandolo con gli occhi. Ha un totale rifiuto per gli estranei e non accetta mai nuove conoscenze, prima di due mesi abbondanti di contatti. Divenuto poi amico, lo rimane per sempre, anche a 6 mesi di distanza, riconosce subito la persona con la quale aveva stretto il rapporto confidenziale e lo accetta con fiducia. Tutto ciò, l’ho sperimentato più volte.
E’ un grande morsicatore e non molla prima di aver affondato i suoi denti in profondità, ciò l’ho potuto constatare, dal vivo, con un uomo entrato inavvertitamente nella mia proprietà ed anche con alcune femmine che hanno osato rubargli il cibo, lasciato incustodito, durante una sua azione di guardia alla proprietà. Il totale divieto di toccare il suo cibo, quando si assenta per la guardia, lo seppe rapidamente inculcare, a tutte le nuove femmine che gli abbinammo nel tempo, con una particolare strategia. Avanzando volutamente parte del pasto, allontanandosi scrutando la situazione per poi intervenire fulmineo spiegandole, nel suo “linguaggio corporeo”, che ciò non si doveva mai più fare. Ha molta simpatia per Burka, la femmina con cui convive, in quanto fu la più prespicace a capire il tutto e rispettare le regole nel tempo.
Ha una dominanza sulle femmine, durante l’accoppiamento, quasi problematica, durante tutto il periodo del calore pretende che la femmina non mangi, come fa lui e che le stia coricata vicino, giorno e notte, con la pancia rivolta all’insù, in atteggiamento di sottomissione, tranne le numerose pause di monta. E per femmine intendo cani alla portata di Burka, anch’essa di temperamento molto elevato. Questo suo comportamento, infatti, non mi ha mai consentito di utilizzarlo con altre femmine se non con quella con cui lui vive tutto l’anno e con seri problemi sulla fertilità delle stesse.
Nessuno direbbe la dolcezza che ha con le mie figlie, con loro si trasforma in un cucciolone, cosa che con me non ha mai fatto nemmeno una volta, forse perché dovetti intervenire pesantemente su di lui, quella volta che aveva azzannato l’estraneo. Loro lo chiamano “Kimmi” e lui corre come un cucciolone. Se si spostano dietro casa, anche cento volte in un pomeriggio, lui si alza e le segue. Io mi devo invece accontentare solo dei suoi “strusciamenti”, quando arrivo nel cortile e scendo dall’automobile.
Ogni sera, lui si corica davanti la porta del mio salone e ci rimane fino a che, a notte inoltrata, non vado a dormire. A quel punto, si sposta sotto la finestra della mia camera da letto e dorme lì tutta la notte, solo in pieno inverno o in giornate di pioggia continua, si corica qualche ora su una predella con il fieno, che gli ho preparato vicino alla sua compagna Burka e ad ogni levarsi del sole lui si ricorica sul prato, anche se completamente ricoperto da neve o da ghiaccio.
Mangia, qualsiasi cosa che mia moglie li proponga, comprese bucce di carota, di mele, peperoni, melanzane, etc.. Se depositiamo un qualsiasi oggetto in giardino, comprese borse della spazzatura, scarpe, stivali, etc.. lui si corica vicino e li custodisce finché non li togliamo..
Ai tempi che avevo ancora qualche dubbio sulla sua efficienza, feci svariate prove con eccellenti addestratori, ottenendo sempre strabilianti risultati. Lui non teme nulla. Ricordo che un addestratore, volle provare a sparargli ripetuti colpi con una pistola a salve, calibro nove e per 7 volte lui cercò di aggredire la canna della pistola. Solo all’ottavo inizio ad indietreggiare. Ancora oggi se sente uno sparo, rizza il pelo inizia a ringhiare ed parte alla ricerca da dove proviene. Questo è molto, molto raro in qualsiasi cane, basti pensare che nelle prove di lavoro la federazione sportiva ha limitato gli spari con la calibro sei.
Io ho avuto molti cani di carattere e ne ho tutt’ora, ma lui, anche se è ormai “vecchiotto” e sta iniziando una lenta fase di declino, non potrei ancora sostituirlo con nessuno. (Forse, il destino, mi ha mandato, in questi giorni un suo degno successore, ma non voglio azzardare ancora previsioni, per scaramanzia!) A volte, mia moglie ed io, pensiamo quando non ci sarà più Kimè, fra di noi e sentiamo, entrambe, un profondissimo dolore, come stessimo ipotizzando su un figlio. Sarà veramente dura, quando arriverà quel bruttissimo giorno anche se stiamo crescendo il suo promettente figlio Kabul, nato dall’accoppiamento con Burka.