IL CANE PASTORE TURKMENO
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12/04/2011 - La mia preenza in UNGHERIA al 4° INTER-MEETING sui cani da Pastore dell'Asia Centrale da lavoro



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In Ungheria a Ópusztaszer il 4° Meeting Internazionale "Pásztorkutyás találkozó" deidicato ai cani da pastore da lavoro ed in particolar modo ai cani da Pastore dell'Asia Centrale.

Da oltre 4 anni, in Ungheria, si svolge a Ópusztaszer il Meeting Internazionale "Pásztorkutyás találkozó" dedicato ai cani da pastore da lavoro ed in particolar modo ai cani da Pastore dell'Asia Centrale.

E’ un avvenimento veramente eccezionale per un mondo ormai moderno dove il cane o rimane nei cortili a far la guardia senza alcuna pubblicità sulle sue doti possedute o lo si porta alle esposizioni per farne giudicare unicamente la sua morfologia.

Ad Opusztaszer, invece, ogni anno si incontrano tutti i possessori di cane da pastore, allevatori e privati, che vogliono testare la qualità dei suoi soggetti.

In quel raduno, ideato dagli stessi miei amici allevatori, da dove provengono alcuni mie cani da lavoro: Annibal, Zar, Nira, Iron, Kim, Gobi, Karak, etc.. ed ufficialmente riconosciuto dal MEOE, la federazione cinofila ungherese pari al nostro ENCI, vengono fatte svariate prove di lavoro sui soggetti partecipanti.

E’ veramente entusiasmante l’atmosfera che si può respirare in quei due giorni.

Quest’anno erano presenti oltre 50 soggetti, tutti molto attivi ed efficienti indipendentemente dalla loro dimensione, lì non c’è posto per le sole chiacchiere: o il cane vale qualcosa o tutti se ne accorgeranno presto. E’ difficile sentire a “teorizzare” su come potrebbe reagire il “vitello” in caso di vera necessità, …cosa saprà fare lo vedranno tutti.

La prima prova consiste nel far correre il cane al guinzaglio, al fianco del padrone, per svariati chilometri e già lì si possono individuare molte differenze fra i vari soggetti. I classici “bamboloni”, di cui l’Italia abbonda, cedono subito lasciando posto a quelli che oltre alla stazza hanno anche un po’ di sostanza. Non sono d’altronde cani da pastore che dovrebbero correre contro il lupo per “strangolarlo”??

Viene misurato il battito cardiaco prima della partenza e subito dopo l’arrivo, fatta una proporzione fra il loro peso e l’altezza, si stila una classifica che ne identifica la resistenza e quindi la predisposizione al lavoro.

Poi con l’ausilio di giudici federali del MAOE si valuta la sola morfologia secondo i tradizionali parametri internazionali: denti, testicoli, movimento, proporzioni, etc.. assegnando dei punti in base ai giudizi ricevuti.

Nel pomeriggio iniziano le prove di lavoro effettivo, tutti i cani vengono legati a delle apposite catene fissate agli alberi del bosco e, prima con il padrone al fianco, poi lasciati da soli, si valuta la capacità di reagire e di mordere l’aggressore. Due addestratori completamente ricoperti da una tuta integrale, prima minacciano il cane e poi entrano nel raggio d’azione della catena, per verificare se il soggetto ringhia solo inutilmente o sa passare ai fatti concreti.

Successivamente si valuta la dominanza e sottomissione fra i maschi, facendoli avvicinare di pochi centimetri, senza permettere che si azzuffino, per vedere la loro reazione. Anche in questo caso viene assegnato un punteggio dai giudici.

Si prova a sparare con una pistola ed a suonare con una tromba da stadio per vedere le reazioni dei soggetti ed infine la capacità di gestione e controllo del cane da parte del loro padrone, in semplice passeggiate all’esterno della recinzione. Si valuta l’indifferenza ad altri cani tenuti legati al guinzaglio in varie parti di un territorio neutro e la tolleranza su uomini fermi e completamente innocui al quale devono passare vicini senza reagire.

Alla fine di tutto si stila una classifica con il vincitore (quest'anno ha vinto un maschio di circa 70cm al garrese, possente con ottimo fisico atletico, qualche dubbio sull'autenticità della testa, possibile incrocio remoto ma con ottime prestazioni), si mangia una cena in compagnia, qualcuno beve un bicchiere di troppo e si dorme in tipiche yurte turkmene. Il giorno seguente si sta insieme e si parla di cani.

E’ stato meraviglioso vedere come tutti abbiano accettato i limiti evidenziati sui loro soggetti. Di fronte a prove concrete, tutti diventano umili. Cani grossi che dopo pochi giri si sono coricati e rifiutati di continuare, altri che sono scappati agli spari, qualcuno è indietreggiato invece di mordere, qualche giovane si è sottomesso agli scontri frontali con altri maschi più adulti. Ma tutto fra amici.

Certo lì c’erano solo i cinofili migliori cinofili, i pochi che vogliono sempre imparare qualcosa di nuovo.

Anche in Ungheria partecipano solo una piccola parte degli allevatori, alcuni dai siti internet esplosivi ed accattivanti, non si sono mai fatti vedere ad Ópusztaszer in quanto è molto più facile incontrarsi sui ring a spazzolare il cane.

Io arrivavo dalla Transilvania e non avevo cani con me ma, fortunatamente, “almeno in quegli ambienti” dove vige il “concreto”, sono molto stimato e rispettato. Chi mi conosce sa che parlo sempre e senza problemi, dei pregi e dei difetti dei miei soggetti. Faccio parte di quella gente, voglio sempre imparare qualcosa di nuovo e quindi laggiù mi vogliono tutti bene, tanto da cucinare, apposta per me, del cibo vegetariano!

Ad alcuni partecipanti ho trasferito un po’ della mia nuova esperienza in Turkmenistan e da altri ho imparato qualcosa di nuovo, specialmente dall’amico Lazlo che sui cani da pastore la sa veramente lunga. Rimanendo spesso con loro, ormai ragiona come i pastori della Transilvania: poche parole e solo fatti reali. La sua flemmatica concretezza è sconcertante. Quando è presente, nessuno s’azzarda a vantare il proprio cane come campione di combattimento o superiore ad altri per l’aspetto possente. Il suo è un cane da lupi e non si spaventa certamente di un Asia “gonfiato” da 100Kg. Non attacca mai per primo, perché lui è un cane VERO ed intelligente ma sa rimettere al suo posto, in pochi secondi, l’aggressività gratuita di qualsiasi altro.

C’era un ragazzo che aveva un Pastore dell’Asia Centrale molto grande e senza sapere della mia amicizia con Lazlo, mi stava raccontando da circa mezz’ora la presunta imbattibilità del suo soggetto. Io non ho fatto altro che chiamare Lazlo con una scusa e rifare alcune domande, al vanitoso proprietario. Incredibile come le sue risposte cambiarono immediatamente nei contenuti! Il suo “Rambo” si era trasformato in un barboncino! Strani i cinofili!

 

Non tutte le prove che vengono fatte a quel raduno le ritengo utili per la mia selezione e sinceramente non so se vorrò mai prendere un mio cane e sottoporlo ad un viaggio simile di oltre 3000chilometri fra l’andata ed il ritorno e lasciarlo legato per due giorni ad una catena, in quanto amo troppo i miei soggetti e non seleziono soggetti da pastore ma esclusivamente da guardia che preferibilmente vadano d’accordo con altri animali. Sono però rimasto molto entusiasta di quell’ambiente reale e “pulito”, dove tutto dev’essere dimostrato, nelle yurte fortunatamente non c’erano i computer con i loro forum sulla moderna cultura cinofila ed in bagno si andava nel bosco, facendo attenzione a non essere morsicati dai cani alla catena.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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